“Giro di boa” per la rassegna “Note in Teatro 2025” con una grande serata: oggi sabato 29 marzo alle 21 al Teatro “Gilberto Idonea” del Polo Culturale di Sant’Agata Li Battiati sito in via dello Stadio, arriva Alberto Gurrisi con il suo organo Hammond, insieme a Nico Gori, sassofonista e clarinettista tra i più rinomati. Con loro, la batteria di Antonio Petralia e la chitarra di Francesco Pantusa, “sicilian friends” di alto […]
SABATO AL TEATRO L’ISTRIONE DI CATANIA IN SCENA “ALBUM” DI E CON CONCETTO VENTI
Pubblicato il 19 Gennaio 2023
Il Teatro L’Istrione, in via Federico De Roberto 11 a Catania, diretto da Valerio Santi, come terzo appuntamento della rassegna collaterale “Cunti&Curtigghi-off, storie da cortile”, propone sabato 21 gennaio 2023, alle ore 21.00, la pièce “Album”, scritta ed interpretata da Concetto Venti, con la regia di Valerio Santi, produzione Teatro L’Istrione e Teatro Ditirammu di Palermo in cui ha già debuttato, lo scorso 10 novembre, in prima assoluta.
In una angusta cantina un uomo ritrova, per caso, una vecchia scatola di latta con le foto della sua infanzia e da lì parte un viaggio tra i ricordi della memoria in cui racconterà della povertà estrema nella quale vissero i suoi concittadini, la stessa che spinse molti di loro a partire per la guerra ed a morire.
“Si tratta di uno spettacolo ironico – spiega il regista Valerio Santi – ma allo stesso tempo commovente, emozionante, in cui attraverso aneddoti e racconti d’infanzia è possibile ripercorrere e quindi ricostruire un pezzo di storia italiana e siciliana che tanti ancora certamente ricordano. L’autore ed interprete Concetto Venti farà emergere gli incontri con gli zolfatari, i tesseramenti di massa, gli aerei abbattuti durante i bombardamenti, la propaganda martellante, il fascismo, l’antifascismo, le beffe ai giovani universitari fascisti. La fine della guerra, tuttavia, non è la fine di tutto, ma porta con sé una lunga scia di ipocrisie, di fame e di altre morti. Tristemente svela uno strisciante pietismo degli italiani verso i siciliani e l’apatica arrendevolezza di questi ultimi: sentimenti che, a partire dal dopoguerra, scivolano senza troppo clamore anche nella società di oggi”.
Lascia un commento