Sac&”Insaccati”: un’ indecente storia catanese


Pubblicato il 30 Luglio 2023

Il 16 luglio è andato a fuoco un box dell’aeroporto di Catania. Come risultato, l’intera aerostazione è stata chiusa. I lavori di bonifica sono cominciati con una velocità da far invidia alla Catania-Ragusa, o allo sgombero della frana sulla Catania-Messina. Quindi, tutto sommato nella norma, diranno i solocosebelle. Oggi è il 30 luglio. La Sac fa sapere che movimenta dieci aerei l’ora, che su diciotto ore di apertura, farebbero 180 aerei. Invece, sono solo 130. La matematica rema contro? ENAC, Tajani (ministro degli esteri, quindi l’uomo giusto al posto giusto), il presidente Schifani si complimentano con quanto fatto dall’aeroporto di Catania e dal suo amministratore delegato.

Ora, se questi sono i controllori, non oso immaginare come siano i controllati. Ah ecco. Ho rifatto polemica. Scusate. Insomma, l’aeroporto è in condizioni magnifiche, anche perché sono state montate due tende climatizzate lungo la pista di rullaggio. Insomma, in quei dieci minuti che i fortunati vincitori della lotteria voli, in attesa di partire, prima di salire sull’aereo sono in parte al fresco. Resta il trascurabile problema delle migliaia di passeggeri in attesa fuori dall’aerostazione. Bisogna ammettere che però non si fanno favoritismi. Donne incinte, anziani, bambini, adulti donne, uomini e lgbtq+ restano tutti insieme appassionatamente al di fuori dell’aerostazione dove ci sono i gazebo della protezione civile, non climatizzati e senza ombra, a parte tra le 12 e le 14. L’acqua è distribuita gratuitamente ed è ben accatastata, sotto il sole. Cosa che un supermercato la dovrebbe buttare all’istante, se passassero i NAS. Alle diffide dei comitati che presiedo e del MEC il Movimento Elettori e Consumatori, oltre che di altri, SAC, ENAC, regione non rispondono. Sarà che con il fuoco sono stati bruciati anche i codici civile e amministrativo. Mentre impazzava l’emergenza incendio dell’aeroporto più grande della Sicilia custodito in emergenza anche da un uomo deceduto due anni fa, segno che i santi in paradiso servono, il caldo fa saltare centraline della distribuzione elettrica. Ci saranno gli indennizzi automatici, certo. Ma a chi sta male, chi ha problemi cronici, ha bisogno di respiratori a casa, chi è anziano e non ha più l’aria condizionata, a 50 gradi all’ombra che fa? Anche qui, la giustizia siciliana interviene e chiarisce che non si faranno distinzioni. All’emergenza caldo è seguita l’emergenza incendi. Altro casino. Pardon, altra situazione gestita brillantemente. Vigili del Fuoco sparsi nei campi a cercare di limitare i danni. Guardia forestale e volontari a dare una mano. Il solito dubbio che gli operai forestali durante l’inverno lavorino come matti. Solocosebelle. Sicuramente.

Ieri è intervenuto il commissario della Camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa che gli ingenui credono che sia stata cancellata da una legge dello Stato ma che in Sicilia, con un miracolo costituzionale, resta in piedi grazie ad una delibera di giunta. Anche il commissario sarebbe stato destituito da una sentenza del massimo livello di giustizia amministrativa, ma lo stesso miracolo costituzionale e statutario lo ha puntellato a capo della Camera di Commercio, senza gli inutili garbugli di legge. Una delibera di giunta regionale e via. Comunque, non si sa se questo commissario possa gestire anche la sola ordinaria amministrazione. Nel caso, sarà responsabile di ogni spesa e di ogni danno eventualmente occorso all’ente camerale. Si vedrà. Sta di fatto, che l’esimio presidente della Camera di Commercio, è uscito ieri con un post nel quale lancia un’invettiva contro chi non capisce di aeroporti e parla. E spiega che se tutto non avesse funzionato, l’intero aeroporto sarebbe bruciato, mentre invece è bruciata solo una stanzetta. Sono felice. Solocosebelle non è affatto preoccupato che l’ente camerale del quale è forse commissario sarà presto chiamato a coprire la voragine di bilancio che si è abbattuta sulla SAC per un destino cinico e baro. La soluzione è comunque vicina ed è in mano agli dèi. Un giornale nazionale ha recentemente descritto Catania come una città divisa in due, i sacchisti e gli anti sacchisti. Che disastro. Divisi un’altra volta in tifoserie da stadio. Ma solo cose belle indica una filosofia di vita. Questa divisione non c’è. Noi siamo tutti con Domenico Torrisi, amministratore delegato della SAC che ha gestito al meglio la crisi di Fontanarossa che ha messo in ginocchio l’intero sistema dei trasporti siciliano, distogliendo in alta stagione, auto a noleggio, taxi, bus, treni dalla loro ordinaria funzione al trasporto di passeggeri che non sanno ancora oggi da dove partiranno, dove arriveranno, dove lasciare le loro auto in caso di partenza e ritorno. Qualcuno dirà che è un incapace che dovrebbe essere accompagnato rapidamente alla porta da un posto che non avrebbe mai dovuto occupare nemmeno per sbaglio, lui e i suoi controllori. Ma non è così. Noi siamo per solo cose belle. E quindi diciamo grazie Domenico Torrisi per quanto stai facendo. La tua gestione rispecchia perfettamente la Sicilia come è oggi. Con i suoi voti a persone che non vedono i guai ma solo il domani, che certo porterà la soluzione. Con il tempo che vorrà e qualche altro appalto da affidare. Magari senza gara e con procedura d’urgenza, a prezzi maggiorati. Solo cose belle. E miliardi buttati al vento.

Claudio Melchiorre.


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