Sbigottiti per ciò che assistevano, i due, ovvero il video reporter e giornalista Massimo Scuderi (Cronaca Vera), e il settimanalista Giuliano Rotondi (del gruppo editoriale Mondadori e Edilcronaca Milano): sono a bella vista ammonticchiate una sull’altra, in studiato disordine, diversi resti di bare, alcune, anche accartocciate tra loro.
Casse da morto, certamente vuote, sconquassate e devastate certune, ripulite alla bell’e meglio di chissà quali residui di decomposizione. Legni frantumati; lamiere di metallo, diverse casse di lamiera ancora intere e promiscuamente mescolate a lembi di pizzi e merletti intatti delle lenzuola funebri e stracci di abiti. Il tutto buttato in comunissimi cassonetti con a bella vista l’effige “Comune di Catania”. Il tutto senza un minimo di rispetto delle regole e soprattutto senza un briciolo di pietà umana. «Per i frammenti di legname e stoffa, gli stessi devono essere confezionati in idonei contenitori e smaltiti presso impianti di termodistruzione per rifiuti, o in discariche per rifiuti urbani. Per le parti metalliche quali zinco, ottone, piombo, devono essere disinfettate nel caso in cui queste presentino rischi di pericolosità e poi devono essere inviate al recupero mediante rottamazione»: così recita, inerte come una salma, l’articolo 85 del «Regolamento comunale di Polizia Mortuaria», in attesa che qualcuno ne onori le disposizioni.
Il degrado e l’ incuria cui è lasciato il cimitero di Catania è storia vecchia e che qualcuno non si venga a giustificare che tutto ciò si trovasse in comuni cassonetti solo temporaneamente. Inoltre, si da il caso che, il cimitero di Catania non è un cimitero di comune montano, quindi: 1. Salvo i casi ordinati dall’autorità giudiziaria non possono essere eseguite esumazioni straordinarie: a) nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre, a meno che non si tratti di cimitero di comune montano (come abbiamo già detto), il cui regolamento di igiene consenta di procedere a tale operazione anche ne i mesi suindicati; b) quando trattasi della salma di persona morta di malattia infettiva contagiosa, a meno che siano già trascorsi due anni dalla morte e il coordinatore sanitario dichiari che essa può essere eseguita senza alcun pregiudizio per la salute pubblica. (Articolo 84 Decreto del Presidente della Repubblica del 10 settembre 1990, n. 285 Regolamento di polizia mortuaria).
Quindi ci poniamo alcuni atroci dubbi: le salme già contenute all’interno delle bare (all’interno dei cassonetti dei rifiuti), a quale motivo è legata la loro dipartita? Di morte naturale? Di malattia infettiva e contagiosa? E se così fosse è intervenuto un sanitario? Il sindaco è a conoscenza di questa esumazione ed estumulazione? E poi ancora, dove sono finiti i resti delle salme?
Un anno dopo, l’ 8 luglio 2011, sempre al cimitero di Catania, la macabra storia si ripete. E questa volta però, i due professionisti filmano l’arrivo di una moto ape con a bordo alcuni operai di una ditta incaricata dal Comune di Catania, mentre scaricano altre bare pronte per essere scaricate. Momenti di “panico” tra gli operai che si stavano chiedendo se scaricare o meno. Alla fine lo hanno fatto sotto gli occhi delle telecamere e macchine fotografiche. I due professionisti, hanno passato il servizio giornalistico che è stato immediatamente trasmesso per il TGUNO delle 20,00 e TGTRE regionale dello stesso 9 luglio, con una sola esclusiva provinciale per Sestarete Catania (Premio Millecanali 2011 per migliore TG provinciale).
Immediato l’intervento della Guardia di Finanza di Catania, che per mezzo dei suoi migliori segugi, il Luogotenente Francesco Caccamo e il Maresciallo capo Antonino Sorace, ha sequestrato l’intera vasta area cimiteriale adibita a discarica abusiva. Probabilmente guai seri in arrivo per i responsabili della gestione (a qualsiasi titolo) del cimitero di Catania. Nei prossimi giorni si sapranno eventuali ulteriori notizie sotto il profilo giudiziario. Rimane un atroce interrogativo: dove sono le salme o quel che resta dei miseri resti… «Chi l’ha visti?»
Massimo Scuderi, iena sacra
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