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Salute e Affari, MEC e Konsumer: i farmaci da banco tornano ad essere vendibili su ricetta. Per i consumatori, in Sicilia, +32% di spesa e 200 milioni in gioco. Richiesta indagine su AIFA
Pubblicato il 25 Maggio 2014
Due associazioni degli utenti denunciano che….
In sordina, molti farmaci da banco sono tornati ad essere vendibili solo su ricetta. Questa piccola rivoluzione, apparentemente innocua e realizzata attraverso semplice decreto del ministero, su suggerimento dell’Agenzia del Farmaco, comporta un forte depotenziamento dei decreti Bersani anche sul fronte della liberalizzazione delle parafarmacie. A denunciarlo le due nuove sigle dei consumatori Konsumer e MEC, che insieme ad altre associazioni, compongono la federazione iConsumatori.“Questa decisione è un evidente regalo alle farmacie per recuperare incassi monopolistici ai danni delle tasche dei consumatori. In un’epoca in cui la capacità della spesa delle famiglie è in caduta e l’assistenza sanitaria è soggetta a tagli sempre più ampi, si deve fermare questo stillicidio silenzioso che fa letteralmente imbestialire i consumatori.” Questa la dichiarazione di Claudio Melchiorre, presidente del Movimento Elettori e Consumatori.
Secondo le due associazioni, aggiornando i dati diffusi all’epoca dell’approvazione delle lenzuolate di Bersani, il danno per le famiglie è del 32%, per l’acquisto degli stessi farmaci in regime libero o protetto, mentre la cifra d’affari complessiva delle parafarmacie per i farmaci da banco è di poco più di due miliardi al livello nazionale e di circa duecento milioni nella sola Sicilia. “Dal punto di vista della salute e della spesa, l’erosione continua del numero e della qualità di questi farmaci che vanno dagli antinfiammatori agli antistaminici, promette un futuro sempre meno roseo.”Il portavoce della federazione iConsumatori (ACU-KONSUMER, MEC e DDC), Carlo Pileri ha chiesto un incontro urgente al Ministro della Salute per chiedere di eliminare l’obbligo di ricetta per tutti i farmaci della fascia C ripristinando la situazione preesistente per mantenere la libertà di vendita nei punti alternativi (parafarmacie, supermercati) come previsto dalle liberalizzazione. Pileri ha annunciato anche che intende chiedere al Ministro, a nome di iConsumatori, l’apertura di una inchiesta sulle decisioni prese dall’AIFA – l’agenzia del farmaco.
“Gli orientamenti dell’AIFA hanno portato ad escludere dal ssn farmaci importanti e salvavita, come quelli per il controllo del colesterolo e dei trigliceridi, molto costosi e prescritti nelle terapie post infarto, costringendo i consumatori a pagare in contanti, aumentando in tal modo l’incasso immediato delle farmacie di oltre 20 milioni, nella sola Sicilia.”
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