Due associazioni degli utenti denunciano che….
In sordina, molti farmaci da banco sono tornati ad essere vendibili solo su ricetta. Questa piccola rivoluzione, apparentemente innocua e realizzata attraverso semplice decreto del ministero, su suggerimento dell’Agenzia del Farmaco, comporta un forte depotenziamento dei decreti Bersani anche sul fronte della liberalizzazione delle parafarmacie. A denunciarlo le due nuove sigle dei consumatori Konsumer e MEC, che insieme ad altre associazioni, compongono la federazione iConsumatori.“Questa decisione è un evidente regalo alle farmacie per recuperare incassi monopolistici ai danni delle tasche dei consumatori. In un’epoca in cui la capacità della spesa delle famiglie è in caduta e l’assistenza sanitaria è soggetta a tagli sempre più ampi, si deve fermare questo stillicidio silenzioso che fa letteralmente imbestialire i consumatori.” Questa la dichiarazione di Claudio Melchiorre, presidente del Movimento Elettori e Consumatori.
Secondo le due associazioni, aggiornando i dati diffusi all’epoca dell’approvazione delle lenzuolate di Bersani, il danno per le famiglie è del 32%, per l’acquisto degli stessi farmaci in regime libero o protetto, mentre la cifra d’affari complessiva delle parafarmacie per i farmaci da banco è di poco più di due miliardi al livello nazionale e di circa duecento milioni nella sola Sicilia. “Dal punto di vista della salute e della spesa, l’erosione continua del numero e della qualità di questi farmaci che vanno dagli antinfiammatori agli antistaminici, promette un futuro sempre meno roseo.”Il portavoce della federazione iConsumatori (ACU-KONSUMER, MEC e DDC), Carlo Pileri ha chiesto un incontro urgente al Ministro della Salute per chiedere di eliminare l’obbligo di ricetta per tutti i farmaci della fascia C ripristinando la situazione preesistente per mantenere la libertà di vendita nei punti alternativi (parafarmacie, supermercati) come previsto dalle liberalizzazione. Pileri ha annunciato anche che intende chiedere al Ministro, a nome di iConsumatori, l’apertura di una inchiesta sulle decisioni prese dall’AIFA – l’agenzia del farmaco.
“Gli orientamenti dell’AIFA hanno portato ad escludere dal ssn farmaci importanti e salvavita, come quelli per il controllo del colesterolo e dei trigliceridi, molto costosi e prescritti nelle terapie post infarto, costringendo i consumatori a pagare in contanti, aumentando in tal modo l’incasso immediato delle farmacie di oltre 20 milioni, nella sola Sicilia.”
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