Salute e cure negate, dal Movimento Vite Sospese: “inqualificabile Beppe Grillo: rifiuta di parlare con tre disabili in carrozzina e poi butta via la maglietta che gli hanno donato”


Pubblicato il 23 Maggio 2014

Comunicato stampa che racconta….

«Beppe Grillo è arrivato in piazza Montecitorio, era diretto al palazzo del Governo. Con le nostre carrozzine, e aiutati dai nostri accompagnatori, abbiamo cercato di avvicinarlo. Ma lui non ha voluto assolutamente parlare con noi, ci ha evitati e fatti allontanare». Chi parla è Sandro Biviano, un giovane di Lipari, affetto da distrofia muscolare, che dal 22 luglio dello scorso anno è accampato insieme al fratello Marco, anche lui con la stessa malattia, e Roberto Meloni, anche lui disabile, a piazza Montecitorio. Questi tre disabili da mesi vivono sotto la pioggia, sotto il sole, esposti alle intemperie per chiedere di poter accedere alle cure compassionevoli con cellule staminali mesenchimali adulte. Ma i politici, i parlamentari, gli esponenti delle istituzioni passano davanti alla loro tenda e non si fermano neanche a guardarli, tantomeno ad ascoltarli. E anche per i media, giornali e Tv, Rai in primis, sono «invisibili».

Quando ieri mattina, 20 maggio, hanno visto l’auto con Beppe Grillo, Sandro, Marco e Roberto hanno sorriso. Loro, che in questi mesi hanno avuto anche l’appoggio di molti attivisti del Movimento 5 Stelle, davvero ci credevano: erano convinti che il leader del Movimento si sarebbe fermato se non altro per ascoltarli. Non chiedevano di più che essere ascoltati, e magari anche una parola di conforto. In questi mesi, da quando sono accampati sull’asfalto, le loro condizioni di salute si sono molto aggravate. E i fratelli Biviano sono gravati anche dalla consapevolezza di aver lasciato a casa, a Lipari, le loro due sorelle, anch’esse affette da distrofia muscolare, anche esse in pericolo di vita.

«Invece Grillo non solo non si è fermato e ci ha impedito di avvicinarci, ma quando è uscito, da una porta di servizio, ci ha guardati malissimo. Una delle ragazze che ci hanno accompagnati, è riuscita ad avvicinarsi un po’ di più inseguendo la sua auto, e gli ha dato una delle nostre magliette con scritto “Non ho più voglia di morire”. Ma lui l’ha buttata via», racconta Sandro Biviano, che aggiunge: «Mi chiedo come possa un uomo non fermarsi di fronte alla sofferenza dei suoi simili. Pensavamo che Grillo fosse diverso, molti di noi avevano creduto nel cambiamento che aveva promesso nella sua campagna elettorale. È questo il cambiamento? Non guardare in faccia i malati? Sono deluso, molto deluso. Anche lui, come gli altri, fa solo parole. Ma non ho intenzione di fermarmi: la nostra protesta continuerà. Abbiamo deciso di andare a seguire Grillo durante uno dei suoi comizi in piazza, e questa volta la nostra voce si leverà alta. Questa volta ci sentirà».

 


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