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Salute e cure negate: oggi l’ultimo saluto a Salvatore Crisafulli, assassinato dallo Stato criminale
Pubblicato il 23 Febbraio 2013
Si sono tenuti i funerali in Cattedrale, a Catania, per un uomo simbolo della voglia di vivere negata da un’organizzazione dedita al delitto…di iena anticrimine Marco Benanti
Commozione, dolore, ma anche rabbia: oggi, in cattedrale, a Catania, si sono svolti i funerali di Salvatore Crisafulli, deceduto l’altro giorno dopo una coraggiosa e indomita lotta con la malattia. Una persona assurta a simbolo. Della voglia di vivere e della negazione di questa voglia da parte dello Stato.
Oggi pomeriggio, in chiesa, la mamma Angela, i familiari e colori i quali hanno seguito passo dopo passo la vicenda. Presenti tante persone, tanta gente semplice. Assenti le istituzioni, le stesse a cui, alla fine del rito funebre, ha fatto riferimento il fratello Pietro, che con l’associazione “Sicilia Risvegli Onlus” ha animato una lotta senza paura per la vita, contro i divieti ottusi che negano il ricorso alle staminali. Pietro lo abbiamo visto accanto al fratello nel servizio delle “Iene” andato in onda due giorni fa.
“Mio fratello – ha concluso Pietro Crisafulli – deve essere per tutti coloro i quali vivono drammi del genere il simbolo di una speranza in un Paese in cui, paradossalmente, alle cure si preferisce molto spesso la morte. La sua è una grande giustizia. Il suo ricordo ci aiuterà a portare avanti il percorso intrapreso con Sicilia Risvegli affinché agli altri non venga confutato il diritto alla vita che è stato negato a Salvatore”.
La cosiddetta “giustizia” si sarebbe occupata del suo caso il 16 aprile prossimo: era stata presenta un’istanza d’urgenza. Questa è la giustizia, non quella dei “film” dei politicanti. La “legalità” dello stato è questa.
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