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Salute e tutela della vita, Stato assassino: morto Salvatore Crisafulli. Gli hanno negato le cure con le staminali
Pubblicato il 21 Febbraio 2013
Stanotte è deceduto l’uomo gravemente ammalato, simbolo, assieme ad altri, di una lotta per la libertà di cura. Negata da un ordinamento ottuso e criminogeno. E la magistratura cui si era rivolto per un provvedimento d’urgenza per le staminali, aveva fissato l’udienza….per aprile!
di Marco Benanti direttore di ienesicule
Stanotte è morto Salvatore Crisafulli, 47 anni. E’ una notizia che non avremmo mai voluto dare. Suo fratello Pietro (nella foto con il fratello Salvatore) ha lottato con lui e con tanti familiari di uomini colpiti da gravi malattie per superare gli ostacoli di uno Stato assassino, uno Stato che a parole parla di tutela della salute e della vita e poi la nega. Cattolici applauditelo, ve lo meritate tutto.
Salvatore era in pericolo di vita; i familiari si erano rivolti alla magistratura, al giudice civile per un provvedimento d’urgenza per la cura con le staminali. Ma già si era saputo che l’udienza era stata fissata per il 16 aprile! Questa è la giustizia reale, quella dei cittadini normali, non quella di cui si parla nei talk-show o nei comizi dei politicanti alla ricerca di facili consenso sulle macerie di una “classe dirigente” screditata. Altro che giustizia!
Da parte nostra, di “ienesicule” abbiamo seguito a lungo questa terribile vicenda. In particolare, l’opera dell’associazione Sicilia Risvegli Onlus che solo in Sicilia segue i casi di oltre 240 persone che vivono in stato vegetativo, affette da sindrome di “locked-in”, SLA ed altre estreme disabilità. Le proteste, lo sciopero della fame, le manifestazioni devono rimanere come testimonianza di verità: alla coscienza di ognuno poi il conto finale. Perchè moralmente c’è chi è responsabile della morte di un uomo.
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