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Salvini a Catania: da Marco Iacona un quadro sintetico del salvinismo. E dei suoi avversari
Pubblicato il 12 Agosto 2019
Il politico non c’è, neanche il politicante c’è. Non convince l’eloquio in dialetto burocratese di Salvini, non c’è profondità ma superficie; il ministro non approfondisce ma borbotta, schizza. Con quel goffo periodare pare non appartenere ad alcuna famiglia politica: né destra né sinistra dice lui, ma per il “sì”. Sì alle grandi realizzazioni. Sì a un ovvio impegno per il “fare”.
Il vero problema è che le opposizioni sono ancora meno credibili. Zero fiducia al Pd, tutto falsi principi e amici degli amici, da Tso le famiglie comuniste. Poveri (Cristi) e nient’affatto belli i 5stelle. Dunque, Salvini vincerà le prossime elezioni per manifesta inadeguatezza degli avversari politici, il suo partito si proporrà come nuovo milieu per affaristi in buona e cattiva fede.
Con la facilità di un semplice 2+2, questo il ministro è venuto a dire ai catanesi.
Marco Iacona.
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