Un tempo era un paradiso.
Il silenzio delle strade quasi proverbiale. E se in inverno poteva sentirsi distintamente il sibilo del vento per le vie di un centro storico che già nel primo pomeriggio diveniva pressoché deserto, nel periodo estivo non mancavano villeggianti discreti che ricercavano abitazioni isolate dove potersi allontanare dalla canicola cittadina.
San Gregorio di Catania ha sempre avuto storicamente una vocazione residenziale, paese pedemontano celebre, in una provincia densa di paesoni caotici, per il suo ordine e per la sua pulizia.
L’altro pomeriggio un caro amico mi descriveva costernato ciò cui assisteva nel corso di una sua passeggiata estiva: caos, indisciplina, assenza di regole, brutta gente utilizzando un felice paragone con Aci Bonaccorsi paese che a differenza di San Gregorio ha mantenuto un contegno invidiabile.
Purtroppo il comune dove ho scelto di risiedere in pace e serenità non esiste più.
San Gregorio, che così male amministrato non è mai stato nella sua storia recente, è talmente malridotto da suscitare raccapriccio negli sbalorditi abitanti.
Gli attuali ed i precedenti amministratori – le giunte Corsaro e Sgroi giusto per fare nomi – hanno scientemente stravolto l’anima di uno dei centri più sereni della provincia etnea. Ho parlato innumerevoli volte della colata di cemento che ha affogato l’area – con una futura densità abitativa illogica – su cui, chissà, se qualche solerte magistrato potrà un giorno – anche se sarà tardi per salvaguardare l’ex oasi sangregorese – svolgere qualche verifica. Dubitiamo di molti investimenti commerciali che stanno diffondendosi a macchia d’olio entro i confini comunali: non siamo certi che riguardino tutti imprenditori che rischiano propri capitali. Inizia a divenire pericoloso circolare, anche nelle sere estive: brutti ceffi girovagano facendo il bello ed il cattivo tempo deturpando strade su cui un tempo si incrociavano solo giocondi pensionati. Poco più di un mese fa l’ultimo sportello bancario della cittadina è stato fatto oggetto di una clamorosa rapina con un escavatore (sic!) in un comune in cui tradizionalmente le autorità erano impegnate a salvare gattini saliti sugli alberi.
In questi giorni ascolto in lontananza dalla mia abitazione il fragore incontrollato di serate danzanti prive di qualsiasi regola, di orari, di moderazione. Autentici sabba infernali che inquinano le, in passato silenti, notti sangregoresi.
Non c’è alcun rispetto per i residenti.
Solo una corsa al bieco ed immediato guadagno privato con la complice connivenza di un’amministrazione che ha consegnato il paese nelle mani di interessati speculatori.
A San Gregorio circolano rumorosissimi mezzi a due ruote di giovanotti di dubbia moralità che gareggiano per le strade comunali in una sorta di Gomorra alle falde dell’Etna.
Si programmano nuovi investimenti edilizi, si ingolfano le strade di inquinanti suv di nuovi ed improbabili residenti, si affoga nell’immondizia raccolta sporadicamente , la terra dell’Etna imperversa, le scerbature sono rade ed episodiche
Nulla funziona.
Si assiste ad un degrado incontrollabile . Di cui sindaco ed assessori in carica e precedenti, abili solo ad esporre goffi sorrisi in circostanze artatamente allestite dalla solerte campagna di comunicazione social del comune, portano addosso una gravissima responsabilità
Loro ed i (o il) loro dante causa
Confido che, in cuor loro almeno, se ne vergognino un po’
Saluti indignati.
Luca Allegra.
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