Sanita’ all’italiana, “vietato curarsi”, lettera choc al pm Guariniello di chi ha visto morire la propria moglie. Le cure? Negate!


Pubblicato il 26 Agosto 2012

L’associazione “Sicilia Risvegli Onlus” rende nota missiva inviata al magistrato (nella foto) della Procura di Torino. Una vicenda terribile: e spuntano anche i “Paladini della Giustizia”…

Ecco il testo:”Grottammare lì 23/08/2012

Egregio Dottor Raffaele Guariniello,

scrivo questa lettera dopo aver appreso questa mattina, durante la trasmissione sulla TV Nazionale “Uno Mattino”, la notizia riguardante l’inchiesta che lei sta effettuando sulla “Stamina Foundation”di Torino, il suo presidente – Professore Davide Vannoni -, il Dottor Marino Andolina di Trieste, e altre undici persone, di cui non conosco i nomi, sulla somministrazione di cellule staminali adulte mesenchimali, per poter aiutare di salvare pazienti impossibilitati ad essere curati con protocolli che la medicina tradizionale mette a disposizione.

Mi chiamo Bruno Talamonti, sono nato a San benedetto del Tronto il 09/08/1961, risiedo a Grottammare in via L’Isola di Arturo, 12 (AP), padre di due meravigliose ragazze di 13 e 16 anni, sposato con Santa fino al 16/11/2011: sì, perché da questa maledetta data sono rimasto vedovo, dal momento che la mia amata moglie, dopo 709 giorni di coma irreversibile allo stato vegetativo ci ha abbandonati su questa misera Terra, per volare su in alto, dove spero non ci siano più ingiustizie e ipocrisie, come quelle che questa mattina ho sentito nella trasmissione che citavo precedentemente.

Brevemente racconto la nostra drammatica vicenda, che ha avuto inizio il 07/12/2009, quando la sopracitata Illuminati Santa -nata a Fermo, residente a Grottammare in via L’Isola di Arturo,12 (AP) -, viene colpita da una emorragia spontanea al tronco encefalico, che la porta immediatamente in coma, senza più riprendere coscienza per circa 2 anni, per poi decedere nel giorno 16/11/2011, senza poter fare nulla che la medicina tradizionale di un paese civile come l’Italia potesse offrirgli. Tutto questo Egregio Dottore, non significa NULLA, se non distruggere, fisicamente ed emotivamente, una felicissima famiglia come la nostra.

Ho girato e provato in largo e in lungo il nostro Paese e il mondo intero per poter fare qualcosa in più di ciò che l’Italia poteva offrirci, per poter dare una pur minima speranza alla nostra amatissima Santa, certo che in queste drammatiche situazioni il sottile filo tra il lecito e l’illecito si assottiglia di parecchio, quasi ad annullarsi. Consapevole di ciò che sto per raccontare, La prego di immedesimarsi fino in fondo nella tragedia che sto descrivendo, perché solo chi cade in un tale inferno,come noi, può comprendere che ciò che lecito può diventare illecito, e viceversa, e che tutto ciò che è materiale, all’improvviso diventa insignificante. Non Vi nascondo di aver ricevuto truffe in questa disperata vicenda: per darLe un’idea, le assicuro di aver speso circa 180.000 euro, ma invano.

Non sono sicuramente pentito di ciò che ho fatto, sono pronto ad essere ascoltato o interrogato, per capire fino in fondo dove può esserci l’illecito, o la più banale ipocrisia mediatica. Nella specie mi riferisco al giornalista del Corriere della Sera Mario Pappagallo, alla Presidentessa dell’Associazione “Luca Coscioni” Farina Coscioni e del Professore del Comitato di Bioetica Nazionale Francesco D’Agostino, presenti come ospiti insieme al Dottor Marino Andolina alla trasmissione sopra citata: per loro sì, Sig.Giudice, dovrebbe occuparsi, della loro finta purezza, in senso di “Paladini della Giustizia”. Il primo giornalista del Corriere della Sera, Sig. Giudice, che racconta di truffe da parte della “Stamina Foundation”, non mi ha mai intervistato, e posso testimoniare la non veridicità delle sue parole, dato che io non ho mai versato un centesimo per tale associazione.

La seconda “Paladina”, la Presidentessa dell’Associazione, contattata da me nel lungo percorso di sofferenza, non mi ha mai proposto idee o suggerimenti a tal proposito, ma continua costantemente ad inviarmi e-mail, con le quali, oltre a darmi notizie politiche, non perde mai l’occasione per chiedere offerte in favore della loro associazione.

Infine, il terzo “Paladino”, Professore Francesco D’Agostino, Presidente onorario del Comitato Di Bioetica Nazionale, altra ingente personalità della nostra eccellente sanità italiana, le saprà dire dove sia finita la pratica da esaminare della povera Santa Illuminati, inviatagli il 25/10/2011, dai compagni di merende del Comitato Etico degli Ospedali Riuniti Marche Nord, da un tale Presidente Dottor Paolo Marchionni, al quale ci eravamo rivolti per poter infondere la cellule staminali mesenchimali, tramite il metodo del Dottor Marino Andolina, respinto nell’ottobre del 2011 (con verbale da mostrare, nel quale si esprime un parere negativo in quanto la situazione venne definita “complessa”). Nel frattempo che il Dottor Paolo Marchionni temporeggiava rassicurandomi del fatto che mia moglie non era in pericolo di vita, del fatto che dovevamo aspettare un altro po’ di tempo (ho testimoni, nella veste dell’Assessore alla salute della regione Marche, sig. Almerino Mezzolani), mia moglie moriva, e tutt’oggi, a nove mesi dall’accaduto, non abbiamo ancora ricevuto alcun parere sulla problematica. Le dirò di più: probabilmente, il dott.Paolo Marchionni e il professore Francesco D’Agostino, neanche saranno a conoscenza che mia moglie non c’è più.

Per concludere la mia storia, Gentilissimo Giudice, anche noi ci eravamo rivolti al Dottor Marino Andolina, il quale senza esitare un istante, senza promettere false speranze, senza chiedermi un centesimo per la “Stamina Foundation”, l’unico uomo al mondo che ha dato senza chiedere, era pronto a tentare di salvare una persona in coma allo stato vegetativo, situazione che alla nostra sanità costatava, circa 900,00 euro al giorno.

A questo punto mi sento in dovere morale di scendere in campo, a sostegno della “Stamina Fondation”, e per chiedere giustizia a chi ha partecipato affinché Santa decedesse, senza tentare la cura richiesta, come la Piccola Celeste di Venezia, la piccola Smeralda di Catania, ma soprattutto in nome di una persona speciale, come il Dottor Marino Andolina, infamato in questa vicenda, il quale si è adoperato gratuitamente e con un’umanità indescrivibile per Santa e la nostra famiglia. Affinché non succeda più ciò che e’ successo a Santa, faccio appello alla sua coscienza umana: la prego umilmente di far riprendere al più presto tale terapia, per tutte quelle persone che stanno soffrendo quotidianamente, nei vari letti di ospedali o case private, perché le assicuro che la vita ridotta ad un letto e il battito a un macchinario è qualcosa di insostenibile e psicologicamente devastante. Certo di una sua cortese attenzione, le porgo i miei più sentiti ringraziamenti. Bruno Talamonti”.


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