Sanità cosiddetta al servizio del pubblico: a Bronte si rischia -di fatto- la vita. In un ospedale con situazioni…”da brivido”


Pubblicato il 10 Marzo 2015

di iena in sala marco benanti

Lo sapete che all’ospedale di Bronte gli ortopedici non riescono a coprire nppure le guardie di reperibilità perché sono complessivamente 4?

Lo sapete che gli anestesisti e rianimatori, ovvero la figura che interviene in ogni urgenza sia di sala operatoria ( es: interventi chirurgici d’urgenza o tagli cesarei urgenti ) e di pronto soccorso o reparto ( es: arresti cardiaci, ictus, embolie polmonari Eccc) di notte e nei festivi invece di essere subito disponibili in ospedale, sono in reperibilità da casa perché in numero di 5 complessivamente e dunque impossibilitati a coprire i turni h24?

Lo sapete che per scappare di notte a notte per un’emergenza il medico riceve un compenso di ben 12 euro? Lo sapete che mancano monitor multiparametrici per il controllo post operatorio dei pazienti critici o da quelli che ci vengono portati da 118?

Lo sapete che non pochi sono i reparti fatiscenti, in cui non vi sono neppure i bagni in camera, che interi padiglioni sono con i lavori in corso e fermi da anni? Lo sapete che si tiene aperto un punto nascite dove nessuna delle figure previste come h24 (ginecologi, pediatri, anestesisti, infermieri, ostetriche) è realmente presente di notte e nei festivi in ospedale, ma su chiamata da casa?

Lo sapete che questi problemi sono stati resi noti da tempo a chi ha responsabilità- Asp in primis- su questo “servizio pubblico”? Bene, in questo “modello di sanità”, si “vive” da anni. E anni.

Anche per questo, la visita, sollecitata dagli operatori del nosocomio e dall’associazione medico-santaria Equomed presieduta da Gaetano Palumbo, di Giuseppe Berretta, qualche giorno fa, è servita per fare il punto della situazione. E fissare le priorità.

Nel caso di una tragedia, ora sapete che chi doveva sapere sapeva. Ergo, ogni tanto fate i cittadini e pretendete rispetto di diritti fondamentali. Per loro sanno e non potranno dire “noi non sapevamo”.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

comunicato dalla questura di Catania Ha richiamato l’attenzione dei poliziotti non appena ha visto passare una volante che, in realtà, stava raggiungendo proprio la sua abitazione dopo una disperata richiesta di aiuto giunta al numero unico per le emergenze relative ad un’aggressione in corso. Un ragazzino di 14 anni, da solo in strada in tarda serata, […]

9 min

Riceviamo e pubblichiamo: “Agli Organi di stampa con preghiera di pubblicazione Nel susseguirsi di incontri sulle periferie catanesi ed in particolare su San Cristoforo, mi sono più volte soffermato sull’indispensabilità di coinvolgere le persone e le organizzazioni sociali che si impegnano su quei territori e sul dovere di creare strumenti stabili di collaborazione fra l’Amministrazione […]