Decisione per motivi di salute. Intanto interviene anche l’ufficio stampa di Militia Christi. Resta aperto e drammatico il caso dell’uomo costretto a letto da anni…a cura di Iena cure libere per tutti
Dopo oltre due settimane di protesta, attuata per chiedere che in Italia sia consentito il trapianto delle cellule staminali adulte “mesenchimali”, Salvatore Crisafulli (nella foto con il fratello Pietro) è stato costretto a sospendere lo sciopero della fame. Sono stati i medici ad imporgli la decisione per l’aggravarsi del suo stato di salute, che ha reso necessario l’ausilio di un respiratore artificiale.A convincere Salvatore è stata anche la telefonata di un noto giornalista e scrittore, che si è detto disponibile ad intervenire e di trattare la questione nella sua trasmissione, non appena la stessa riprenderà dopo la pausa estiva. Il presentatore, al telefono con il fratello di Salvatore, Pietro, Presidente dell’associazione “Sicilia Risvegli onlus”, si è impegnato in prima persona per fare tutto ciò che è in suo potere allo scopo di portare alla ribalta la vicenda, dopo l’assordante silenzio delle Istituzioni nazionali e locali.Solo pochi giorni fa Pietro Crisafulli, che si era successivamente unito allo sciopero della fame del fratello, aveva inviato una lettera a Benedetto XVI, nella quale gli chiedeva di schierarsi “a favore della vita”. Ma dal Vaticano non è giunta alcuna risposta, né alcun messaggio nel tanto atteso appuntamento con l’Angelus della domenica. Alcuni giorni prima, lo stesso Crisafulli aveva contattato via sms il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, chiedendogli “un ultimo importante gesto prima delle dimissioni”. Ma anche dalla Regione il silenzio assoluto. Soltanto pochissimi esponenti della stampa nazionale e locale si sino interessati alla vicenda.«Un ringraziamento speciale – ha dichiarato Pietro Crisafulli – va al Movimento cattolico ‘Militia Christi’ e in particolare al suo portavoce Fabrizio Lastei per l’enorme umanità dimostrata e per la costante vicinanza. Grazie anche – ha concluso – a tutti i nostri sostenitori di Facebook che ci danno la forza per continuare a lottare».Il trapianto delle cellule staminali adulte “mesenchimali”, ossia prelevate dallo stoma osseo, previsto dal decreto ministeriale “Fazio –Turco” del 2006, è già stato sperimentato con successo dal medico triestino Marino Andolina, che segue il protocollo della “Stamina Foundation Onlus” del prof. Davide Vannoni. Una metodologia poi sospesa dall’intervento della magistratura che ha denunciato presunte irregolarita’ nelle procedure seguite dall’associazione. Secondo Pietro Crisafulli, che chiede la creazione in Sicilia di laboratori specializzati nella coltivazione e nel trapianto di questi particolari tipi di staminali, ad ostacolare il progresso scientifico sarebbero gli interessi dominanti delle case farmaceutiche.Favorevoli e in attesa del trapianto delle staminali ci sono anche Giuseppe Marletta, architetto catanese in coma vegetativo da oltre due anni, a seguito di un banale intervento chirurgico e la piccola Smeralda Camiolo, la bimba di 16 mesi in coma irreversibile dalla nascita, già sottoposta con successo a due cicli di cura a Brescia.Sul quanto accaduto è intervenuto, con un comunicato, Militia Chisti:”Apprendiamo con sollievo la decisione di sospendere lo sciopero dellafame da parte dei fratelli Crisafulli, e in particolare di Salvatore, lacui debolezza unita al suo stato di salute ci faceva preoccupare, maprotestiamo per il trattamento mediatico riservato alle vicende deidisabili in attesa di cure, lasciati soli dalle istituzioni e dagliorgani di stampa che non hanno dato rilevanza alla loro battaglia.L’interessamento a livello personale di Bruno Vespa, personaggiopubblico sensibile e vicino ai disabili gravi, ha riacceso la speranzain Salvatore e negli altri nelle sue condizioni tra cui una bambina dinome Smeralda che aveva tratto beneficio da cure appena iniziate esubito interrotte per motivi oscuri e incongruenti.In nome loro, se a settembre la situazione non sarà chiarita,prenderemo la decisione di manifestare con più veemenza davanti alleistituzioni che colpevolmente lasciano questi malati in un limbo didisinteresse e solitudine, non dedicandogli quelle risorse che glispetterebbero in uno Stato di diritto”.
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