DAL MOVIMENTO VITE SOSPESE:
“il direttore degli Spedali Civili di Brescia, Ezio Belleri, produce nel corso di un procedimento pendente innanzi al Tribunale de lavoro di Fermo, una mail inviata dal direttore generale dell’AIFA, Luca Pani, con la quale quest’ultimo informa che il dott. Marino Andolina sarebbe stato sospeso dall’ordine dei medici di Trieste per un periodo di 6 mesi, notizia che ha sorpreso anche lo stesso ordine dei medici che non ha ancora emesso nessun provvedimento.
Se a patire le conseguenze di certe azioni sconsiderate non fossero malati in imminente pericolo di vita scapperebbe anche qualche risata.
Il Presidente del nostro Movimento, Bruno Talamonti, ieri si trovava presso gli Spedali Civili di Brescia per supportare una malata di Grottammare in lista di attesa agli Spedali Civili di Brescia,da più di un anno, durante una importante convocazione decisa in loco dal giudice del Tribunale di Fermo, Dottor Pietro Merletti. La famiglia della malata, infatti, aveva chiesto, tramite il proprio Avv., Barbara Gagliardi, che il dott.Marino Andolina fosse nominato commissario ad acta, in modo da garantire l’attuazione dell’ordinanza già emessa in proprio favore tempo addietro. Quando il giudice Dottor Pietro Merletti ha appreso del sequestro delle cellule da parte della procura di Torino che di fatto priva di efficacia le ordinanze dei giudici del lavoro, ha ritenuto di doversi recare personalmente presso l’A.O. Di Brescia e di convocare le parti interessate. Ebbene, nel corso della riunione svoltasi ieri, c’è stato un colpo di scena, infatti il direttore generale Ezio Belleri ha prodotto una mail da parte del dott. Luca Pani, direttore dell’AIFA, con la quale quest’ultimo informava che il dott. Andolina era stato sospeso dall’ordine dei medici di Trieste per ben 6 mesi. Ciò ha sorpreso non poco il dottore, perché nessun provvedimento da parte dell’ordine dei medici gli è stato ancora notificato. Il giudice non ha potuto fare altro che rinviare la nomina del dott. Andolina come commissario ad acta a 6 mesi.
E qui viene il bello, perchè l’ordine dei medici di Trieste non ha ancora adottato alcun provvedimento nei confronti del dott. Andolina; quindi è stata fornita una notizia falsa che ha intralciato il corretto svolgimento dell’attività giurisdizionale, che ha infangato ancora una volta la persona del dott. Andolina e violato i diritti dei più deboli, i malati.
Ormai siamo abituati agli interventi di AIFA che sopraggiungono in extremis onde evitare ogni tipo di iniziativa che cerchi di fare chiarezza sulla vicenda Aifa. L’ordinanza del maggio del 2012 che ha inibito le cure, è stata adottata dopo che i 12 malati in cura avevano tutti riportato significativi miglioramenti (come si evince dai certificati e dai comunicati della stessa A.O. Di Brescia), il test delle cellule a Miami è stato bloccato da una sua diffida, infine sempre con diffida Aifa ha intimato l’ospedale di Brescia a non effettuare gli esami previsti per monitorare la piccola Noemi prima e dopo l’infusione, infusione che purtroppo non c’è stata a causa del sequestro delle cellule, anche questo disposto in extremis.
Quanta solerzia da parte di Aifa nella vicenda Stamina! ma ci chiediamo, come mai non ha avuto così tante premure anche nei confronti della Novartis e della Roche, nonostante le denunce dell’associazione di oftamologia?
E a proposito di Roche, noi speriamo davvero che il farmaco contro la SMA che verrà prodotto dal colosso farmaceutico possa produrre effetti ancora più sorprendenti di quelli che le cellule Stamina hanno riportato sulla piccola Celeste, però che coincidenza dare la notizia della sperimentazione di questo farmaco lo stesso giorno in cui si apprende della bocciatura della sperimentazione Stamina.
Purtroppo, è stato inutile ricordare con le nostre diffide al Ministro e al comitato scientifico che avevano solo il compito di avviare la sperimentazione e non bloccarla a priori come aveva già fatto il precedente comitato bocciato a sua volta dal Tar; inutile perchè l’affermazione del Ministro secondo la quale “ora bisogna sopprimere il decreto Balduzzi che prevede la sperimentazione” tradisce la consapevolezza che già è stato il legislatore ad autorizzare la sperimentazione e il comitato ha esercitato un potere consultivo che nessuna norma gli aveva attributo. Insomma non ci vuole la laurea per capire che i compiti del comitato erano altri e precisamente quelli elencati dal D.M. 18 giugno 2013. Ma quantomeno abbiamo di nuovo l’opportunità di ritornare al Tar e fare valere i diritti dei malati calpestati proprio da quelle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarli.
Il nostro augurio infine è quello che l’ordine dei medici possa decidere in serenità, nonostante questa incresciosa interferenza da parte di AIFA. D’altra parte ciò che il dott. Andolina, uno dei primi al mondo ad effettuare trapianti di midollo osseo e di staminali su bimbi, ha fatto per il bene dei malati vale molto di più di indebite interferenze e di questo l’ordine non potrà non tenere conto.
Da parte nostra, continueremo a sostenere il dott. Andolina e a contrastare nelle opportune sedi chi vuole impedire una cura che spregevoli poteri impediscono perchè efficace. Tanta ingiustizia a danno dei deboli non potrà rimanere impunita.”
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