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Sanità “ring”, il sindacato Fsi-Usae: due aggressioni in poche ore!
Pubblicato il 26 Febbraio 2019
“Continua la nostra battaglia”
26 FEBBRAIO – In sole 24 ore, un’aggressione al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro ai danni di un infermiere e un’altra nella guardia medica di Marsala ai danni di una dottoressa. Nel primo episodio, un 34enne si sarebbe presentato al triage scavalcando la fila e pretendendo di essere agevolato solo perché la figlia in codice verde si trovava in un’altra sala dello stesso ospedale.
Storia simile anche a Marsala, paziente voleva saltare la fila dei pazienti in attesa di essere visitati e all’invito della dottoressa a rispettare l’ordine di arrivo ha reagito prima minacciandola e poi aggredendola con schiaffi e sputi.
“Per mettere fine a questa criminalità non sono bastate le nostre denunce a prefetture, procure e questure, le interrogazioni parlamentari presentate, le rassicurazioni, la solidarietà e le varie promesse ricevute, dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae, Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei. “Ribadiamo che sono necessarie le forze di polizia presenti per mettere fine a questa situazione. La nostra battaglia continuerà ancora per garantire sicurezza al personale sanitario ed ai pazienti che, in questo clima di terrore, non ricevono un servizio sanitario efficiente. Dal punto di vista organizzativo sarebbe opportuno trasferire le sedi di guardia medica che si trovano nelle periferie, funzionanti anche di giorno, nei pressi dei Pronto Soccorsi.
Invece quelle dei centri piccoli andrebbero accorpate, in quanto la presenza di due medici garantirebbe maggiore sicurezza e al tempo stesso renderebbe più efficienti i servizi visto che al momento, nelle sedi con un solo medico in turno, durante le visite domiciliari i presidi chiudono. Ovviamente deve essere assegnato un vigilantes per guardia medica”.
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