Gentile sindaco Rubino,
ma il premio “Leone della legalità” è una provocazione? Non si capisce infatti a quale legalità lei si riferisca. Viviamo in una provincia in cui i fenomeni di delinquenziali, piccoli e grandi, sono assai diffusi. E lei che in questa provincia ci vive, dovrebbe conoscerli. Quanto succede a Catania, oramai da tempo, dovrebbe essergli noto. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, l’aggressione avvenuta nei pressi del parco Gioeni.
Dare un premio alla legalità è quanto meno una cosa assai bizzarra. Lei, gentile Rubino, amministra un comune dove da qualche settimana decine di automobilisti percorrono in senso vietato la via Basile per evitare l’imbuto che si crea in via Bellini. Da sempre si professa un sindaco attento, ma questo fatto gli sarà sfuggito! Si preoccupa di mettere l’autovelox in via Duca degli Abruzzi, sanzionando gli abitanti di San Giovanni La Punta, ma fa finta di nulla per le auto che sfrecciano a velocità folle al viale Turi Ferro. Per essere in linea con i tempi che stiamo vivendo, avrebbe dovuto istituire un premio alla illegalità diffusa, alla strafottenza o incapacità, anche di taluni amministratori pubblici(il riferimento non è alla sua persona), che non sono in grado nemmeno di far rispettare i contratti d’appalto della raccolta dei rifiuti. Ma sulla questione torneremo presto.
Quanto al premio di stasera: ma lei è consapevole della sua scelta? Ritiene che siano state promosse significative azioni incisive per debellare o limitare fenomeni di illegalità? Catania ha un indice di criminalità del 63,9%. Un dato che dovrebbe essere noto a lei e soprattutto al prefetto che lei premia stasera. Ritiene, inoltre, che nella nostra provincia si rispettano le regole? Sarebbe stato molto più proficuo istituire un premio all’operosità, assegnandolo a quegli imprenditori che, nonostante tutto, hanno investito nel suo comune, a cominciare, ad esempio, dagli imprenditori edili che con la costruzione di immobili di pregio hanno consentito al suo paese di guadagnarsi il titolo di comune più ricco del Sud Italia. E il merito, sia chiaro, non è suo. Ma è di chi ha creduto e portato avanti progetti di edilizia residenziale. Insomma, caro Rubino, lei ha perso una buona occasione per premiare chi lo meritava veramente! Peccato.
Ps: comunque, una soluzione all’italiana c’è: seguire la legalità nel mondo della scuola catanese, uno spettacolo quotidiano. Gratis.
marco benanti.
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