Scambio di auguri, Cisl: il 2024 sia l’anno del “patto sociale per Catania”


Pubblicato il 22 Dicembre 2023

incontro al seminario arcivescovile

Risollevare la città dai report nazionali negativi. Grandi disponibilità di risorse, ma occorre interlocuzione valida con le parti sociali. 


Catania, 22 dicembre 2023 – Il 2024 dovrà essere l’anno del “patto sociale per Catania”, per risollevare la città, e con essa il suo territorio, dalle pessime performance in cui la relegano i report statistici nazionali sulla qualità della vita. Al tradizionale scambio di auguri natalizi e di fine anno della Cisl con i segretari delle 17 federazioni, operatori dei servizi, iscritti e istituzioni, svoltosi al Seminario arcivescovile, il sindacato rilancia la proposta già avanzata alla politica catanese e alle forze sane della città durante la campagna elettorale per le amministrative cittadine.

Presenti anche don Alfio Carbonaro, responsabile dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro; i sindaci Massimiliano Giammusso (Gravina di Catania) e Santi Rando (Tremestieri Etneo).

«Catania – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea, accanto ai segretari territoriali Rosario Portale e Lucrezia Quadronchi – pur con evidente e notevole sforzo del sindaco Trantino e della sua giunta, resta ai margini delle classifiche di vivibilità e di coesione, e non conforta che tale condizione sia condivisa da tante altre città del Sud. I dati di Legambiente Ecosistema Urbano 2023, del Sole24Ore e del BES (Benessere Eco Sostenibile) dell’Istat ci interrogano e ci impongono una profonda e responsabile riflessione in tutte le classi dirigenti locali, specialmente con le aspettative riposte nei progetti del PNRR e delle varie altre imponenti fonti di investimento regionali, nazionali e comunitari. Tali disponibilità di risorse, però, senza una interlocuzione valida con le parti sociali quali qualificati stakeholder rischiano di vanificare la trasformazione e la crescita prevista».

«A Catania – ribadisce Attanasio – la sfida più grande resta quel “patto sociale”, che dovrebbe scaturire da un confronto permanente, sostenuto da un reale luogo fisico dove realizzarlo. E non solo con l’amministrazione di Catania, ma anche con quelle degli altri importanti enti della provincia e della regione, perché la coesione sociale e la crescita non possono essere disgiunte tra esse: occorre una visione olistica».  

Secondo il segretario della Cisl catanese, «i temi del patto sono numerosi, a partire dalla partecipata pubblica della Città metropolitana che sta mettendo a dura prova il futuro di 300 lavoratori e delle loro famiglie; un progetto che metta assieme le grandi trasformazioni del porto, dell’aeroporto e dell’interporto; il tema degli interventi e della rete dei servizi sociali, della salute e dei servizi sanitari pubblici, e delle misure previste da numerosi finanziamenti che vanno confrontate non solo con chi svolge in affidamento questi servizi stessi, ma co-programmare con i portatori di interessi collettivi progetti e interventi».

E ancora, «il governo al sistema idrico integrato, le partecipate e la loro mission, la infrastrutturazione della città e la mobilità sostenibile, la spesa sociale prevista nel bilancio comunale, la gestione dei rifiuti e il decoro della città, il piano viario e dei parcheggi, politiche di prossimità mirate alla coesione tra periferie e città, il contrasto alla devianza minorile, la lotta all’evasione ed elusione della Tari, il rafforzamento del capitale umano delle amministrazioni locali, le grandi infrastrutture e, infine, l’ormai annoso stato in cui versa l’area industriale dove da anni attendiamo che le parole diventino fatti».

«Al confronto con la politica e le istituzioni locali – aggiunge Attanasio – la Cisl, reduce dall’assemblea organizzativa nazionale, porta i propri strumenti sindacali che ha adeguato, con competenza e conoscenza, alle sfide in atto e ai sopraggiunti cambiamenti del lavoro e della società».

«Un sindacato che in un contesto di “policrisi” e di sfinimento emotivo, punta sull’ascolto e sul dialogo sociale – sottolinea ancora il segretario – senza cedere a derive movimentiste o alle sirene di quei partiti che cercano sostegni e cinghie di trasmissione nel sindacato. Per noi della Cisl, un sindacalista deve fare i conti con la realtà e, in questa difficile stagione, costruire risultati e conquiste per le persone che rappresenta e parlare a queste con il linguaggio della verità. Ancora una volta, la Cisl di Catania si offre al confronto e mette a disposizione le idee e le esperienze delle donne e degli uomini che la rappresentano per affrontare, con il dialogo sociale, i temi dello sviluppo e della crescita sociale».

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Nella foto allegata, da sin. Portale, Carbonaro, Rando, Attanasio, Giammusso, Quadronchi


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