“SCUMPARI FAGGHIA CUMPARI FAGGHIA”


Pubblicato il 21 Marzo 2016

Che l’Italia sia il paese delle meraviglie lo sapevamo, ma che gli italiani oltre ad essere un popolo di poeti, navigatori e santi sia anche quello dei maghi non ne avevamo ancora preso coscienza.

Una magia la faglia che scompare e che dopo ben 5 anni compare. Tutto ciò ad usum degli affari della OIKOTHEN.

La faglia è una frattura (planare o non planare) della roccia che mostra evidenze di movimento relativo tra le due masse rocciose da essa divise, sottoposta a tensioni direttamente o indirettamente indotti da attività tettonica, quasi sempre indotta a grande scala dal movimento delle placche litosferiche.

In lingua siciliana la faglia si traduce in “fagghia”, che oltre al concetto prima esposto, significa anche FALSA.

Ebbene nel caso OIKOTHEN i due significati coincidono, in quanto la faglia che nel 2011 era, e non per caso, scomparsa nelle carte dell’ISPRA, in effetti era una raffigurazione “fagghia”, cioè falsa, perchè oggi è comparsa di nuovo.

Che meraviglioso Paese è l’Italia, dove può accadere tutto e il suo contrario, un perenne ossimoro, si dice e non si fa, si fa e non si dice. Tutto al servizio dell’interesse dei soliti noti e meno noti. Basta una linea messa o tolta che tutto cambia e piovono soldi.
Questo il metro di quali interessi muovevano e muovono attorno all’affare OIKOTHEN, tali da rappresentare la meraviglia delle meraviglie, interessi che ruotavano tutte attorno alla faglia che non c’era e invece c’è. Pazzesco

Magistrati che indagavano altri magistrati ma che provenivano da studi di avvocati importanti al servizio dell’amministratore delegato di OIKOTHEN.

Giudici che avrebbero dovuto giudicare sul caso e che erano e sono mariti di soci di OIKOTHEN.

Ministri che ispezionavano, ma cha avevano rapporti di lavoro, anche subordinato, al presidente di Confindustria Marcegaglia, patron di OIKOTHEN.

Assoluzioni del sindaco, del tempo, di Augusta, sciolto per mafia, nel presupposto dell’assenza della faglia.

Poliziotti al servizio del sindaco di Augusta Carrubba, che redigevano relazioni di favore, ma poi condannati.

Sponsorizzazioni sospette per centinaia di migliaia di euro da OIKOTHEN ad una squadretta di calcio a 5, l’Augusta Football Club, il cui rappresentante era il segretario della locale sezione del PD.

Ma cosa aveva da pubblicizzare la OIKOTHEN se ancora non solo non aveva iniziato l’attività ma non sapeva di quale morte sarebbe morta. Ovvero questi bonifici erano un anticipo per “addolcire” il territorio?Non vorremmo che, così come appare in talune intercettazioni di un tale poi condannato per mafia, erano proprio questi i soldi della OIKOTHEN che stavano arrivando? Anche la mafia dentro?

Per finire, una Procura, quella di Siracusa posta sotto inchiesta ministeriale per avere abusato del proprio ufficio nel tentativo di ostacolare la realizzazione della discarica sopra la faglia, (parliamo del già ministro Severino, quella che era pappa e ciccia con Emma Marcegaglia patron di OIKOTHEN) e da parte della procura di Messina, dove si notano, guarda caso, la presenza proprio di quei magistrati che provenivano da studi di avvocati importanti al servizio dell’amministratore delegato di OIKOTHEN, come detto prima. Indagini e provvedimenti che hanno sortito effetti devastanti per chi li ha subiti.

Ma di cosa parliamo. Se questo è il quadro, ed è questo, come si può avere rispetto e fiducia nella giustizia, nello stato, nella classe dirigente che così amministra il potere per interessi miliardari e personali.

L’affare OIKOTHEN adesso puzza più che mai.

In questo caso viene coinvolta anche l’amministrazione regionale, che rilascia il nulla osta per la realizzazione della megadiscarica dei rifiuti pericolosi, proprio su una faglia sottoposta a tensioni tettoniche, vuol dire inquinamento del sottosuolo in caso di assestamento tellurico. Ma nessun deputato finora ha mai fatto alcuna interrogazione?

Bene, questo terzo capitolo lo chiudiamo qui. Ma puntualmente, come siamo soliti, documenteremo punto per punto tutto quanto affermato oggi. Qui lo spazio non consente di “spaziare” oltre. That’s all folks.

Fonte: www.qtsicilia.it


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