Scuola, dintorni e pandemia


Pubblicato il 11 Maggio 2020

“Aule, banchi e professori” -gridava nelle strade il Movimento gli studenti alla fine degli anni ” 70.
I professori  e gli ATA provavano nel frattempo a costruire un sindacato forte, unitario di tutela della Scuola Pubblica e per una vera dignità salariale e per la certezza dei diritti.
 
Il disastro realizzato dai vertici sindacali consociativi è sotto gli occhi di tutti.
 
Ebbene il governo a trazione PD, dopo il disastro di quello a trazione leghista, sempre con lo stesso premier, risulta ” frastornato” in materia di scelte sulla politica scolastica.
 
Il M5S aveva raggiunto, con il 34 % degli eletti in Parlamento un grandissimo risultato,  No alla 107, di renziana memoria, No alla malasquola, Sì a grandi investimenti nella Pubblica Istruzione, Immissioni in ruolo, “Aumenti stipendiali”  erano le parole d’ ordine del MoVimento.
 
C’ è stata la pandemia, tutti subito a favore di telecamera i vertici ministeriali, pensavano bene di ” tradire” il mandato elettorale dato quasi all’ unanimità dal Personale della Scuola.
 
” La DAD ha raggiunto il 90 % degli studenti”.
 
“Gli Esami di Stato si faranno di presenza”.
 
“La Scholanova cambierà il mondo”.
 
Come siamo bravi e belli, pensavano i comunicatori!
 
Di 107 non se ne parlava piu, nel frattempo venivano fatti uscire dagli armadi di v.le Trastevere i “cadaveri poco eccellenti” della Sussidiarietà,  della Deregulation, il tutto sotto guida dei germogli gelminiani congelati in vitro e della commissione di “Scholanova” .
Venivano riecheggiati i vecchi modelli dirigisti e cilellini.
 
 Infatti i vecchi amici di lega e forza Italia venivano riesumati in posti chiave.
 
2/La Scuola Pubblica in Terra di Trinacria
 
In Sicilia il 65% delle aule è fuori norma.
La dispersione scolastica ( abbandono, frequenze saltuarie, bocciature) raggiunge il 15% nei Licei ed il 28% nei Professionali e nei tecnici. Alle medie è si attesta all’ 8% e nella primaria  raggiunge il 4%.
Sezioni a tempo normale per la scuola
 dell’ infanzia, ore 8/16, tempo pieno nella scuola di base e prolungato nella II di primo grado sono solo chimere.
 
Ebbene,  ad oggi veniamo a conoscenza che per il biennio 2020/21 saranno investiti  cifre 
ingenti intorno ad 1 miliardo di € per la DAD e la Digitalizzazione, 65 milioni di Euro per le private/paritarie e  70 di milioni, secondo i principi della sussidiarietà  per il sistema 0/6 in un’ ottica di integrazione del” servizio” pubblico/privato.
 
Alcune domande sorgono spontanee:
A brevissimo termine:
 
E l’ edilizia scolastica?
E le suppellettili scolastiche?
Ed i dispositivi di protezione individuale?
E le sanificazioni a partire da giugno con gli esami di stato?
Ed i DINDINI elargiti alle dame di carità delle scuole private?
Ed i DINDINI alle fondazioni?
Alle Università private che elargiscono lauree ad muzzum?
 
*******************
A medio termine
 
E lo Stato giuridico?
E le Immissioni in Ruolo?
Ed i 200 mila precari?
Ed il rinnovo CCNl?
E la Scuola della Res Publica come Organo Costituzionale?
 
Il digitale( ai tempi della pandemia)  è nella testa di grandi gruppi, i collegamenti con la burocrazia ci stanno tutti.
Avanti signore e signori della Deregulation, andate a consumare il “f(i)ero pasto”.
 
W la ” pappa” con il pomodoro!
 
Cub Sur Sicilia.

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