Fallita la promessa fatta dai responsabili dell’istruzione nazionale nel 2009. Ennesimo “Premio Pinocchio” da parte di “ienesicule” per questi governanti da Repubblica delle Banane.
Ecco quanto comunica il Codacons:
Caro scuola. Una famiglia quest’anno spenderà mediamente 100 euro in più rispetto a quanto speso nel 2011 per mandare i figli a scuola. La stangata principale – afferma Francesco Tanasi segretario nazionale del Codacons – è dovuta ai libri, che graveranno sui bilanci familiari per 80 euro in più rispetto allo scorso anno. Più contenuto l’aumento del corredo scolastico, 20 euro, anche se più che doppio rispetto all’inflazione media italiana.
La ragione di questo mega aumento sui libri dipende dall’entrata in vigore, a partire da quest’anno, del divieto di utilizzare testi esclusivamente a stampa. Le istituzioni scolastiche, per i decreti n. 42 e 43 dell’11 maggio 2012, devono obbligatoriamente adottare “esclusivamente libri di testo in formato misto ovvero interamente scaricabili da internet”.
Questo ha costretto gli insegnanti – continua Tanasi- a cambiare libro di testo, anche perché non tutte le case editrici si sono adattate alle nuove regole, o comunque l’edizione del libro, in tal modo vanificando il vecchio blocco delle edizioni che mirava ad incentivare il mercato dell’usato. Un vero colpo basso per il risparmio delle famiglie. Il multimediale, insomma, ha mandato in soffitta i libri usati e costretto ad acquistare nuove edizioni. Da qui la stangata. Molti genitori, ad esempio,nonostante abbiano il figlio minore nella stessa scuola del maggiore e con gli stessi insegnanti, non hanno potuto utilizzare i libri già in loro possesso e sono stati costretti a riacquistarli.
Ecco perché, nonostante gli aumenti dei tetti di spesa dei libri scolastici fissati dal ministero fossero dell’1,5%, che sommato al possibile sforamento del 10%, potevano determinare un aumento teorico massimo di 44 euro, la stangata effettiva è ben superiore, anche per via dei soliti libri scolastici facoltativi, che facoltativi non sono e degli sforamenti dei tetti. Insomma, la promessa che il ministero dell’Istruzione aveva fatto nel 2009, che entro i successivi tre anni, ossia entro quest’anno, vi sarebbe stata una diminuzione di spesa del 30% per lacquisto dei libri scolastici, si è dimostrata l’ennesima bufala a danno delle tartassate famiglie italiane.
Per tutte queste ragioni – conclude Tanasi – il Codacons ha deciso di impugnare al Tar i decreti ministeriali n. 42 e 43 dell’11 maggio 2012 e chiedere la loro sospensiva.
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