Scuola, provocazione della Flc Cgil: “condannati al precariato, chiediamo la grazia a Napolitano”


Pubblicato il 15 Settembre 2013

Domani iniziativa sindacale che suona come davvero una “bastonata” a questo stato…

“Condannati al precariato, colpevoli di aver garantito per decenni il diritto allo studio di migliaia di studenti catanesi e di aver sacrificato la vita al sistema istituzione, chiediamo la grazia al capo dello Stato Giorgio Napolitano perché ci restituisca l’agibilità esistenziale”.

Questa la provocazione lanciata dai precari della FLC CGIL catanese che domani, lunedì 16 settembre, alla presenza della segretaria generale Antonella Distefano, avvieranno una raccolta firme nel corso di una conferenza stampa, a partire dalle 10, nei locali della nuova sede di via Novara, 9 a Catania. Condannati al precariato sono centinaia di docenti con quindici e vent’anni di insegnamento alle spalle, molti di loro vicini alla soglia della pensione con una carriera conclusa prima ancora di cominciare e le tantissime le donne con una condizione ancora più drammatica quando sono sole e con figli.All’inizio del nuovo anno scolastico i precari della Conoscenza fanno i conti con un sistema che in Sicilia continua a penalizzare innanzitutto gli studenti che rispetto ai coetanei del nord Italia perdono ben due anni di lezioni, ma anche a far disperdere quasi il 50% dell’organico dei docenti e il 25% tra collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, per il mancato adeguamento delle scuole primarie e secondarie di primo grado al tempo prolungato.Nella sola provincia di Catania i tagli della riforma Gelmini hanno fatto perdere in tre anni 1800 unità, mentre per effetto della Legge Fornero il 33% dei docenti, che avrebbero raggiunto i requisiti prima della riforma pensionistica, non è riuscito ad andare in pensione, bloccando le nuove immissioni in ruolo. La riduzione degli insegnanti di sostegno (per cui a un docente potranno essere assegnati fino a quattro studenti con disabilità psichiche, motorie o dell’apprendimento) rischia di parcheggiare in aula centinaia di alunni disagiati bisognosi di affiancamento nella didattica.


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