Se cultura vuol dire consenso….


Pubblicato il 12 Ottobre 2011

storico66417La vulgata dice che ormai più politici dei politici siano gli opinionisti, i giornalisti, gli scrittori, i registi, gli attori. Che il mondo della cultura – talvolta Kultura – abbia sempre mantenuto un ruolo essenziale nella produzione del consenso è cosa ben nota.

La sinistra politica negli anni della sua permanente opposizione ai governi centristi ha saputo giocare meglio di altri proprio questa battaglia e l’ha vinta riuscendo a monopolizzare alcuni importanti insediamenti culturali.

In fondo, si potrebbe dire, non è un caso se nei momenti difficili, quando le contraddizioni programmatiche emergono, a Sinistra si faccia ricorso ai tanti personaggi Rai (sì, l’azienda di Stato) per mettere assieme le preferenze che i politici non riescono a intercettare. Per chi lo ha già dimenticato, i casi di Badaloni e Marrazzo in Lazio, di Santoro, Gruber e Sassoli in Europa, ne sono la riprova più recente.

Ma se proviamo per un istante a lasciare il campo da argomenti noti, forse pure triti e ritriti, e proviamo a sondare il campo della destra politica, l’immagine che si pone di fronte ai nostri occhi è quella dell’apparente assenza di volontà da parte dei principali opinion maker di porsi a supporto del proprio universo politico. Proviamo a ragionarci assieme.

Da quando è nato il Pdl, partito voluto da Berlusconi e accettato di buon grado da Fini, è scomparsa in Italia la presenza di una forza politica organizzata di destra che potesse contare su numeri a due cifre. Certo, ci sono stati i generosi tentativi di quanti il campo non lo hanno voluto abbandonare e, talvolta, si è trattato di tentativi in salita, difficili a raggiungere mete in corse solitarie. Stessa sorte, guarda caso, è toccata anche alla Sinistra politica. La nascita del Pd, creatura prodiana affidata a Veltroni, ha portato alla costituzione di una lista, Sinistra Arcobaleno, che sulla carta doveva raggiungere quasi le due cifre di percentuale e che, invece, si è fermata a molto meno della soglia minima per essere presente in Parlamento.

Due strade gemelle e risultati nel 2008 anche abbastanza vicini (il 3% della lista di sinitra, il 2,5% della lista di destra presentata da Storace). Poi, ad un tratto, è successo qualcosa. La crisi del Pdl e la crisi del Pd, determinate da ragioni profonde, hanno portato ad effetti diversi. Nel primo caso la consunzione del consenso, le scissioni e la difficoltà, manifestata anche oggi, di trovare il senso di una nuova formula per rilanciare il blocco di centrodestra verso le sfide future. Nel secondo caso, quello della sinistra, si è riusciti, attorno a Vendola, a ricostruire una forza politica dotata di un progetto culturale e di una base sociale.

Quale la differenza? Chi governa vive difficoltà che non trova chi sta all’opposizione? No, la chiave di risposta sembra essere altra. E la risposta sta proprio nell’azione di supporto, nel momento in cui la politica annaspava, condotto dal variegato mondo culturale, artistico, televisivo e della grande stampa attorno alla necessità di rilanciare una sinistra, magari addolcita, ma sempre sinistra.

A destra, questo non è accaduto. Non ci sono stati Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco, Marco Tarchi o anche quello straordinario vignettista di Alfio Krancic a fare da stimolo per rilanciare la presenza di una destra nuova che non dimenticasse di essere erede di una destra antica. Certo, non pensavamo di vedere un confronto tra Krancic e Vauro o tra Piero Sansonetti e Marcello Veneziani. Però una voce in più per offrire una sponda magari poteva essere necessaria e ancora oggi lo è.

Si dirà che a destra pesano i troppi errori, che gli uomini di cultura di sinistra sono stati sostenuti e seguiti nella elaborazione e proposta di un percorso culturale per parlare al Paese; a destra c’è stata troppa sistemazione di vallette e poca voglia di riprendersi la primogenitura di grandi rivoluzioni culturali per parlare alla stragrande maggioranza degli italiani, che sono conservatori anche quando non lo vogliono ammettere.
E allora che questa nota e queste riflessioni possano suonare come un auspicio: ‘prìncipi’ della cultura di destra, fatevi sentire e scendete in campo; mai come adesso c’è bisogno di voi.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

3 min

“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]

4 min

CALTANISSETTA 25 NOVEMBRE 2024 – Accoglienza, ascolto, solidarietà, sostegno, vicinanza. Ciascuna di queste parole descrive in sé il concetto di Casa ed insieme danno vita al vero significato della nascita del nuovo magazzino di Banco Alimentare della Sicilia ODV a Caltanissetta. Un luogo in cui non solo è possibile trovare aiuto nella difficoltà personale di non avere […]

1 min

OLYMPIA BASKET COMISO 81 ALFA BASKET CATANIA 65 Comiso: Provenzani 11, Iurato 5, D’Arrigo 12, Sindoni 24, Salafia 8, Turner 10, Stanzione 11, Ballarò, Rinzivillo, Cacciaguerra, Licata ne, Scevola ne. All. Farruggio. Alfa: Gatta 14, Abramo 14, Patanè 1, Pappalardo 8, Drigo 11, Smorto 17, Torrisi, Janjusevic, Ruffino ne, Bonanno ne, D’Aquino ne, Barbakadze. All. […]