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Secondo il pentito Greco, Provenzano nel 2001 interessato all’elezione di Saverio Romano in Parlamento
Pubblicato il 21 Ottobre 2011
Secondo le rivelazioni di un pentito di alto livello qual è Giacomo Greco, genero di Pippo Pastoia il boss che si occupò di Bernando Provenzano nel corso della sua latitanza, il ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, sarebbe stato aiutato nella sua carriera politica proprio da Bernardo Provenzano in persona. A dire del pentito il boss dei boss avrebbe puntato su di lui sin dalle elezioni del 2001.A rivelarlo è un’inchiesta realizzata da “L’Espresso” nella quale si evidenzia come il collaboratore di giustizia Giacomo Greco e il ministro Saverio Romano, tutti e due originari di Belmonte Mezzagno, si conoscerebbero da tempo tanto da essere fermati insieme dai carabinieri nel 1997 per un controllo.Nel 2001, secondo quanto riferito da Greco, le famiglie Mandalà e Pastoia “si interessarono per far votare Saverio Romano. Sia Ciccio Pastoia che i suoi figli, Giovanni e Pietro, affermarono che su Romano c’era anche l’interesse dello ‘zio’, e cioè di Bernardo Provenzano”. L’intero clan si sarebbe impegnato a far eleggere in Parlamento Romano, ma senza apparire troppo, tanto che Pastoia avrebbe evitato di comparire in pubblico a fianco dell’attuale ministro. In quell’occasione il contatto tra i due sarebbe stato Nicola Mandalà, il mafioso che per due volte accompagnò Provenzano in una clinica a Marsiglia.Giacomo Greco avrebbe anche spiegato agli inquirenti che qualche tempo dopo la situazione si stravolse per come “direttamente informato da Ciccio Pastoia e dai suoi figli”: “Nel 2004 Ciccio Pastoia mi incaricò di organizzare ed eseguire un attentato incendiario in danno dell’abitazione del padre dell’onorevole Romano. Mi disse che Nicola Mandalà ce l’aveva con Romano perché non aveva mantenuto gli impegni precedentemente assunti”. Un atto intimidatorio poi non portato a termine per il timore di venire ripresi dalle telecamere nascoste dei Ros.
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