Tempi moderni: “duelli” a colpi di carta bollata a scuola. Non è più aria da “Libro Cuore”!
di Iena Scolastica
Non è più tempo di bacchette e magari di grandi “orecchie” da asino… per scolari poco studiosi. Cambia tutto, anche i costumi scolastici. Oggi, il prof. rischia, se, con un rimbrotto troppo “forte”, turba la sensibilità degli allievi. Come accaduto a Castel di Judica, comune in provincia di Catania.
Un docente della scuola media è, infatti, accusato di abuso di potere per avere detto ad un alunno “asino, sei un somaro”. Il Gup del Tribunale di Catania ha disposto l’imputazione coatta a carico dell’insegnante, respingendo la richiesta di archiviazione della Procura. La vicenda risale all’anno scorso. Il professore aveva posto alcune domande agli studenti e aveva corretto la risposta data da uno di loro. Ma il ragazzo aveva insistito, certo di aver ragione, e a questo punto l’insegnante lo avrebbe apostrofato come “somaro”. Tornato a casa, il giovane aveva raccontato l’episodio ai genitori che l’indomani avevano chiesto spiegazioni al docente, ma la discussione si era conclusa con reciproche denunce.
Il Pm aveva ritenuto che l’epiteto non configurasse reato e aveva concluso l’indagine chiedendo l’archiviazione della accuse a carico del professore. Il difensore dei familiari dello studente, avvocato Alfio Pennisi, si era opposto e il Gup ha infine ordinato alla Procura di formulare l’imputazione nei confronti del docente.
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