Sicilia “assaltata” dai centri commerciali: la Confcommercio denuncia un nuovo caso a Carlentini


Pubblicato il 26 Novembre 2012

In un’area di pregio ambientale “Pantani di Gelsari e di Lentini” un nuovo insediamento: il no dell’associazione dei commercianti. Parla il Presidente Regionale Pietro Agen (nella foto)

ecco quanto rende noto la Confcommercio….

Confcommercio Sicilia difende non solo la pluralità dell’offerta che nella nostra isola rischia di essere uccisa dal proliferare della grande distribuzione, legata anche alla speculazione edilizia, ma soprattutto le peculiarità paesaggistiche del territorio, intese come momento essenziale per lo sviluppo turistico della Sicilia. A sostegno di questa tesi interviene il presidente regionale di Confcommercio Pietro Agen chiedendo un incontro al presidente della regione Crocetta per evitare che venga realizzato su un’area di grande pregio naturalistico l’ennesimo centro commerciale.“Ci sono valori che vanno al di la della difesa del commercio e dei piccoli negozianti, dei consumatori e dei livelli occupazionali -, afferma Agen – valori che non possono essere calpestati in nome di un ipotetico sviluppo o di una reale e forte crisi economica. Sono valori universali”.Parla chiaro, il Presidente regionale di Confcommercio in riferimento alla creazione di alcuni parchi commerciali nella nostra isola. Il riferimento, per la verità, è direttamente collegato all’iniziativa autorizzata già nel 2009 nel Comune di Carlentini, in un’area che riveste un prestigio particolare ed unico sotto il profilo ambientale. Siamo, infatti, nell’area dei “Pantani di Gelsari e di Lentini”, area di 1.840 ettari che ricade nei comuni di Carlentini, Augusta e Catania.”Alcuni luoghi – sostiene Agen – presentano particolarità naturalistiche eccezionali, uniche, come quella dei Pantani di Gelasari e di Lentini. Non è ammissibile devastarle con colate di cemento in nome tra l’altro di un falso sviluppo economico. Non è una questione di saturazione di mercato o di eccesso di centri commerciali: quest’aria andrebbe salvaguardata in ogni caso, anche se non ci fosse stato un solo centro commerciale nella nostra regione. Bisogna, invece, pensare ad un utilizzo diverso di aree che presentano connotati ambientali di particolare pregio, con flora, vegetazione e fauna tipiche e spesso uniche. Occorre valorizzarle incentivando attività turistiche naturalistiche, basate sul contatto diretto con la natura, percorsi guidati, il riutilizzo dei caseggiati esistenti spesso abbandonati. Queste aree possono diventare un punto di forza per un turismo diverso, ambientalista, che per fortuna ha molti seguaci”.Per questa area Legambiente Catania, lo scorso mese di luglio, ha avuto riconosciuto il vincolo di salvaguardia biennale in attesa che la Regione si esprima sulla richiesta di istituzione della relativa riserva naturale. Ovviamente non poteva mancare il ricorso al Tar da parte della ditta autorizzata a insediarvi un parco commerciale, l’ennesimo.”Condividiamo pienamente – continua Agen – l’iniziativa di Legambiente finalizzata alla istituzione della riserva naturale e sosterremo, a loro fianco, questa battaglia. Vogliamo sperare che una sentenza del Tar non metta a rischio questo obiettivo. In questi giorni faremo una richiesta d’incontro al Presidente della Regione Crocetta per chiedergli in primo luogo una mappatura delle aree che hanno caratteristiche ambientali di particolare pregio per non ritrovarci in queste situazioni. Non è concepibile, infatti, che a livello locale e con il nulla osta degli organi regionali competenti, si arrivi a rilasciare autorizzazioni in aree di questo tipo. Chiederemo, altresì, una corsia preferenziale per il riconoscimento della riserva naturale per l’area dei Pantani di Gelsari e Lentini. Si dovrà intervenire anche in seno alla riforma del commercio: le organizzazioni di categoria dovrebbero essere coinvolte nella fase propedeutica, ovvero quando le amministrazioni comunali fanno le varianti al PRG. Questa è una fase strategica di cui veniamo a conoscenza anche anni dopo, cioè solo quando si deve valutare l’iniziativa sotto il profilo commerciale. Così come è avvento, ad esempio, a Motta Sant’Anastasia”.

  


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