di iena politica
Lino Leanza non è proprio un volto nuovo della politica siciliana. Anzi, è uno dei pochi che può vantarsi di aver goduto della fiducia dei due storici politici che hanno segnato la politica catanese e siciliana: Pino Firrarello e Raffaele Lombardo. Leanza, esordisce nella Democrazia Cristiana, a fianco di Raffaele Lombardo, poi con il CCD, nel 2001, viene eletto deputato regionale con oltre 10mila preferenze.
Per cinque anni presidente della commissione Cultura, Lino Leanza da Maletto, si narra che abbia avuto anche un momento di “sbandamento Lombardiano” a tal punto che arrivò a conquistarsi la fiducia del senatore di Forza Italia, Pino Firrarello, che nel 2005, per esempio, lo indica in giunta a Bronte nel corso della campagna elettorale per sindaco di Bronte.
Si narra ancora, però, che lo zio Pino Firrarello da Bronte non ne volesse sapere di sostenere le sue aspirazioni di riconquistare un seggio al Parlamento regionale, aveva altri impegni, e così Lino Leanza da Maletto (anche da quelle parti si mangia pistacchio oltre alle fragole?) tornerà col capo cosparso di cenere da Raffaele Lombardo, aspettandolo alle prime ore dell’alba in un noto albergo. Raffaele che, da buon cristiano, in fondo in fondo è buono di cuore, lo perdonerà (sbagliando, dirà la recente storia di un tradimento ingrato). In ogni caso da quel momento riprenderanno le fortune di Lino Leanza da Maletto che in brevissimo tempo, grazie alla fiducia riaccordatagli da Lombardo, diventerà nell’ordine deputato regionale, assessore regionale, vicepresidente (di Totò Cuffaro) della Regione Siciliana e Presidente della Regione Siciliana facente funzioni dopo le dimissioni di Cuffaro e anche deputato nazionale. Sempre grazie a Lombardo, Lino Leanza arriverà anche a ricoprire la carica più alta all’interno del Movimento per l’Autonomia fondato da Raffaele Lombardo nel 2005.
E lui che fa in segno di riconoscenza verso Lombardo che lo perdono’ e lo riaccolse in casa come si fa col figliol prodigo? Qualche tempo prima del voto per le regionali del 2012, lo tradisce e se ne va nell’Udc di Casini, dove viene rieletto (arrivando secondo dopo Sammartino) e adesso il suo nome circola tra i papabili assessori regionali (lo dice un articolo di livesicilia.it ad oggi non smentito). Anche se, c’è da sottolineare, nell’Udc Lino Leanza raccoglie appena la metà degli oltre 18mila voti che per due volte lo hanno visto eletto nelle fila del Mpa.
Complimenti a Leanza per la lealtà e la riconoscenza a Raffaele Lombardo e congratulazioni a Rosario Crocetta (se dovesse nominarlo in giunta): la “rivoluzione” siciliana è ormai inarrestabile!
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