Sicilia contro Nord: è di Saro “la meglio” risposta al banale Vecchioni, al “popolo social”& al nostro “esser Dei”

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di Marco Pitrella

La banalità è il nutrimento dell’equivoca indignazione. Il “popolo social”, destatosi borbonico, è riuscito nell’impresa d’esser più scontato di Vecchioni, prima che Saro, che del social è capo popolo, proferisse parola; più che sciogliere le trecce ahi! cavalli – stavolta il cantautore – ha slegato la lingua ahi! cani che, tra post & hashtag & tweet, hanno fatto “bau bau”.

Professore ma anche scrittore, egli ha dimenticato che il cantante ha dà cantà…

Il “reo” da condottiero s’è vestito. A sentirlo pare d’ascoltare la noia mortale dei sermoni alle sagre della legalllità. Perché, certo, “tre file di macchine in mezzo alla strada” rammendano come il problema di quest’ “Isola di merda” sia, ancora, il trafffficononostante le denunce di Crocetta contro l’ “inquinamento” mafffioso.

Con merda, del “resto”, si definisce quel composto di “residui alimentari non digeribili, come cellulosa e cheratina, residui di acidi gastrici, bile (che agisce principalmente sul colore), muco, cellule morte e, in particolare, da batteri e acqua” (plagio wikipedia, Saviano docet)… non l’ha digerito, quindi, il “popolo social” quel composto reso ingiuria da Vecchioni indirizzato – ca va sans dire – verso quella (parte di) Sicilia “che si butta via, non si difende e rovina le sue coste”; ecco “la patente” del “libraio di Selinunte” (suo libro).

Ma “i siciliani sono la razza più intelligente del mondo”,Vecchioni dixit. Il cantautore dimentica, però, come sia il “popolo social” l’intellighentia del bel paese che contro il “merda” lo scontro virale (batteri inclusi) in difesa dell’Isola ha “postato”.

Intanto a Paternò, durante la festa di Santa Barbara, si compie un gesto che del “sicilianismo” conserva il gusto; un cereo votivo, davanti casa di un boss, alcuni devoti hanno “annacato”… “ma che razza di Dio c’è nel cielo?”, verrebbe da chiedersi se non fosse che siamo noi siciliani ad “Esser Dei”(cit. “Il Gattopardo”); ed è bastato, infatti, un inchino sulle note del padrino a render ancor più patetico il piagnisteo di Vecchioni e a far di post & hashtag & tweet la solita montagna (di merda).

Tra montagne & Dei, dall’Olimpo entra in scena, pardon in spiaggia, Saro che il governo bagnomaria dal bagnasciuga presiede e la mafffia dall’alto combatte… temerario qual è, dal mare di Tusa, il “sirenetto” (copyright Benanti, il peggiore) spiega quanto sia “importante un popolo unito a battersi contro il malaffare e corruzione”. Poco importa, poi, se mentre il presidente ha le “b…e a mollo” i siciliani hanno il culo a terra perché “i segnali di ripresa ci sono già”. In “effetti” l’emblema sta lì… in quel mare d’inverno, un’immagine “arcobaleno” postata su faisbùc.

 

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Redazione Iene Siciliane

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