Sicilia e “assistenza immigrati”: al Cara è tempo di “commissioni territoriali”. Qualcuno vuole negare che siano nomine democratiche?


Pubblicato il 10 Febbraio 2014

Riceviamo e pubblichiamo…“Spettabile Redazione ‘Ienesicule’ (con riserva per il direttore che tiene condotta non ordinata, non si taglia i capelli corti)ho letto in merito al Cara di Mineo e riporto quanto segue dal sito ‘Sudpress’:

‘…Ed ecco l’ennesimo stratagemma per creare carrozzoni: “le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione territoriale”.Il 23 gennaio il ministro degli Interni Angelino Alfano ne ha nominato i componenti. (Pubblichiamo in calce il decreto, magari qualcuno potrà trovarne altri di nominativi interessanti)Accanto a prefetti, vice prefetti e dirigenti di Polizia, vi sono quelli designati, perchè così prescrive la legge, dall’ente territoriale competente, nel caso della Sicilia il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo.Tra questi, una lista di 19 nominativi, spiccano, almeno al momento, gli ultimi due: Federica Quattrocchi e Giulio Ciccia.Dovranno svolgere un compito immane: valutare i requisiti di uomini e donne che hanno compiuto traversate di centinaia di chilometri, sopravvissuti a guerre e persecuzioni, visto morire compagni, figli e fratelli, per poter ottenere lo status di “rifugiati” e quindi accedere alla “protezione internazionale”.E da chi dovrannno essere “giudicati” questi sopravvissuti alle tragedie più immani? Da ragazzini poco più che ventenni? E perchè?Vediamo allora chi sono i “commissari”,Federica Quattrocchi, leggiamo su Facebook, è nata a Catania il 25 marzo 1992, non ha quindi ancora 22 anni.Ha studiato al Lombardo Radice ed è iscritta a Scienze Politiche.Risulta fidanzata (“impegnata si dice su FB) con Livio Gigliuto, 28 anni, figlio di Salvo (già coordinatore della Margherita) ed “consulente per il marketing territoriale” del sindaco Enzo Bianco.Federica Quattrocchi è stata anche candidata alle scorse elezioni comunali nella lista a sostegno di Enzo Bianco.Altro componente della commissione, designato sempre dal sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e nominato dal Minstro Alfano, è Giulio Ciccia.Viene definito “Fratello” da Livio Gigliuto nel suo profilo FB, ha 24 anni ed è il segretario catanese dei Giovani Democratici…’

Quando ho finito di leggere mi si è aperto il cuore: è cambiato davvero il tempo (non a caso oggi non tira vento come ieri). Dopo gli anni bui del centrodestra, quello arraffone e arruffone, quello del becero clientelismo politico, da qualche tempo possiamo dire che si è cambiato registro (comprese le calcolatrici e le penne).

Allora, vi ricordate? Spuntava un nome in un ente, in un soggetto pubblico o privato, in una meredina, e subito apriti cielo: è Lombardo! Non è Cuffaro! No è Berlusconi (che è quello che fa le cose solo per il suo tornaconto, a differenza degli altri)! No è Topolino! Ma quando mai è Formaggino! Sempre loro, con i loro, i loro fedeli o fedelissimi. Quel tempo in cui la selezione avveniva sulla base delle convenienze politico-elettorali, sulle appartenenze di schieramento, sulla fedeltà al capo. Un “modello aziendalista” che ora va sempre più spegnendosi. Travolto dal cambiamento (oggi c’è il Sole).

Anni e anni di buio quelli, mancava tutto, l’ombrello, la torcia, il grammofono, il passeggino: ricordo i “tiggì democratici” che ce lo dicevano e io lo ripetevo a pappagallo! Proprio come dicevano loro! Ricordo quei faccioni del centrodestra e ricordo cosa dicevano i miei miti (ho ancora il poster di loro nella mia stanza) di ieri, oggi, domani: Walter Veltroni, Massimo D’Alema, Enzo Bianco, Prodi, Rosario D’Agata, Lilli il Vagabondo e Mario il salumiere dell’angolo sotto casa. Tutti mi dissero: è clientelismo! E io risposi: certo! Io credo. E guardai altrove, lontano, lontano, verso orizzonti alti, migliori, insomma verso la vasca dei cigni della Villa Bellini di Catania, il mio centro di riferimento, per i miei valori. Democratici e antifascisti, ci mancherebbe.

Lo dicevo anche l’altro giorno alla mia zita Bambina Figliadinessuno, che da trent’anni cerca un lavoro -talora addirittura stabile- ma le dicono sempre che chi cerca un lavoro -per giunta stabile- è perchè non ha niente altro da fare nella vita. Ed è pure mammone. Insomma, è un tipo all’antica, un pò conservatore. Una volta quando parlò di contratto di lavoro, un imprenditore ‘new economy’ le gridò addirittura: ‘socialista!’ Ho dovuto lavorare per anni per farle superare il trauma. Eppure lei lo aveva letto sbirciando nelle biografie dei giovani di famiglie importanti….Per questo ho apprezzato molto la vicenda che ho letto su ‘Sudpress’: si vede che i giovani vanno avanti. Giovani democratici? Che c’entra! Siamo tutti democratici! Tutti crediamo alle stesse fiabe, pardon valori: le elezioni, il progresso, il lavoro, il partito, l’amore, la meritocrazia e il cornetto al bar la mattina (possibilmente non avariato).Insomma, al netto degli ‘invidiosi’, quel tempo grigio (e anche alle vongole) del centrodestra, non tornerà più. Ne sono sicuro. Io, come tutti gli orfani di questa terra di Sicilia, io che non ho nè padre nè madre, nè padrini nè partito (magari preso al volo) dichiaro che veramente siamo alla svolta. E guardando i miei pantaloni, me ne convinco sempre di più.Firmato Pippo Orfano”. 


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