di Ignazio De Luca Iena Cacciatora
Apprendiamo da Wikipedia che i Comuni Siciliani sono 390 con Palermo che con i suoi 654.121 abitanti si piazza al primo posto e Roccafiorita che con suoi 227 abitanti si piazza all’ultimo. Non vi daremo la pena di sorbirvi la popolazione dei rimanenti 388, ma accenneremo solo alla seconda posizione detenuta dal comune di Catania con 291.274 abitanti, alla sedicesima di Misterbianco con 49.948 abitanti e alla 58ma di Bronte con 19.464 abitanti.
Abbiamo fatto questo breve preambolo classificatorio perché da poco più di quattro mesi stiamo conducendo un inchiesta sugli uffici stampa dei Comuni Siciliani, utilizzando le informazioni previste dalla legge, pubblicizzate per mezzo dei siti istituzionali. I comuni che abbiamo preso a campione in ordine cronologico sono: Misterbianco, Catania, Bronte e dulcis in fundu, Palermo che tratteremo in questa puntata.
Prima di proseguire vogliamo avvertire chi ci legge che in nessun caso trattato sono rispettate le regole, anzi vige un arbitrio codificato e posto in essere dall’amministrazione che vince le elezioni, come abbiamo, inconfutabilmente, accertato a Misterbianco, Catania e Bronte e vi anticipiamo anche a Palermo. Anzi proprio a Catania e Palermo, i cui sindaci sono stati accomunati nella così detta “Primavera” della buona amministrazione, riscontriamo il più alto tasso di illegalità nella composizione dei rispettivi uffici stampa, tanto che se dovessimo commisurare il grado di legalità con la temperatura che mediamente si registra in Primavera, questa sarebbe anomala perché costantemente “polare” .
Chi avesse voglia di approfondire quanto già riportato per gli uffici stampa dianzi citati, nella ricerca del sito digiti : uffici stampa o il nome dello scrivente, potrà leggere quanto pubblicato.
Dell’ufficio stampa di Palermo, siamo stati incuriositi dall’anonimato dei comunicati Stampa, che come a Catania non sono firmati, così abbiamo chiamato l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, interloquendo con la signora Francesca Caracciolo. Dei comunicati, ci riferiva la signora Caracciolo si occupano: Fabio Citrano e Roberto Mazzarella, fornendoci i relativi cellulari. Contattavamo il signor Fabio Citrano che con frasi smozzicate ci comunicava che Roberto Mazzarella era passato ad altro incarico, sostituito da Antonella Di Maggio. Forse in forza del “bon ton” istituzionale delle parità di genere?
Già avevamo storto il naso alle notizie di “seconda mano”che l’URP ci aveva fornito ma le sorprese erano appena iniziate.
Insospettiti e consapevoli che i refoli di “legalità “primaverile” catanese possano aleggiare anche su Palermo, abbiamo dato un occhiata al sito di Assostampa Sicilia dove è pubblicato l’elenco degli uffici stampa in Sicilia. Ebbene senza grande sorpresa, nero su bianco, sta scritto che al Comune di Palermo hanno Patrizia Biagi come giornalista all’ufficio Stampa.
La Biagi ha un contratto enti locali e la posizione Inpgi e Casagit. Ora, se la giornalista Patrizia Biagi è ingaggiata col C. C. N. L. Comparto Regione Enti Locali, senza ombra di dubbio è una dipendente in Pianta Organica del Comune di Palermo. Come mai Fabio Citrano si spaccia, unitamente ad Antonella di Maggio, come responsabile della “comunicazione istituzionale” secondo la dizione cara al sindaco Orlando, di cui diremo più sotto?
Non ci sorprendiamo nemmeno quando accertiamo che gli abusivi
“comunicatori istituzionali” come amano definirsi, Citrano e Di Maggio appartengano, entrambi, al corpo di Polizia Municipale e in quanto vigili urbani, secondo l’art. 4 comma 2 del regolamento comunale di Polizia Municipale “i distacchi ed i comandi sono consentiti soltanto quando i compiti assegnati ineriscano alle funzioni di polizia municipale e purché la disciplina rimanga quella dell’organizzazione di appartenenza”ovvero:
Citrano e Di Maggio, in quanto vigili urbani, per regolamento di disciplina, non possono fare i “comunicatori istituzionali “, ancorché risultassero essere giornalisti pubblicisti.
E ancora. Stando così le cose, su quali basi normative e regolamentari, il responsabile unico del procedimento, il funzionario, il dirigente del comune di Palermo, ovvero tutta la catena di comando del corpo Municipale, oltre che il responsabile della legalità e trasparenza sui procedimenti amministrativi, del comune di Palermo, hanno rilasciato il nulla osta, ai due vigili urbani Citrano e Di Maggio, per esercitare l’illegittima funzione?
Se così è, ed è senza dubbio così. Bingo. La declamata legalità palermitana, anch’essa a chiacchiere, in un colpo solo mina il cardine di legalità della Pubblica Amministrazione: ogni atto deve discendere dalla legge.
Invece, l’amministrazione Orlando, abracadabra, all’ufficio stampa del comune, invece della giornalista professionista Patrizia Biagi, impone due vigili urbani, in forza illegittimi provvedimenti, perché secondo il regolamento del comune, non possono essere distaccati o comandati in un diverso comparto dell’amministrazione. Ci è sfuggito qualcosa? W l’inverno se questa è la primavera!
A margine altre due perle della “primavera orlandiana”, dalla legalità solennemente declamata, mai sostanzialmente praticata, ancora nel settore della “comunicazione o (manipolazione?)istituzionale”
Live Sicilia ci informa: “il sindaco Leoluca Orlando avrà anche un portavoce. Incarico a titolo gratuito che servirà a organizzare meglio la comunicazione istituzionale. Corallo, 63 anni, ormai in pensione, è stato per anni vicedirettore dell’Ansa e collabora ancora con la maggiore agenzia di stampa nazionale. A lui toccherà curare le relazioni del primo cittadino con la stampa, specie oltre i confini siciliani.”
Prescindendo da questa pratica, comune ai due maggiori centri siciliani, certamente singolare se non curiosa, di spacciare a titolo gratuito incarichi che, di riffi o di raffa, potrebbero avere ricadute onerose per l’amministrazione, potendo essere perseguite per ” illecito arricchimento”, per i benefici ricavati dalla prestazione professionale “gratuita”, eticamente l’ex vice presidente Ansa non si sente in imbarazzo?
Ancora da Live Sicilia : “il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, avrebbe voluto rinnovare due incarichi di “esperto del sindaco” a due dei suoi più storici e assidui collaboratori. Il primo a Pietro Galluccio, come esperto per la comunicazione, il secondo a Donatella Gariffo, come esperta per le relazioni internazionali” ma, meglio tardi che mai, i funzionari del comune delegati al controllo, hanno chiesto alla Corte dei Conti, se gli incarichi agli esperti, fossero regolari, la Magistratura contabile ha espresso parere contrario.
D’ora in poi qualcuno rischierà, prima o poi, di dover rifondere il comune di Palermo, per decine di migliaia di euro, per gli indebiti incarichi conferiti agli “esperti” negli anni scorsi. La stessa cosa che è capitata a funzionari, dirigenti e amministratori del comune di Catania, per gli incarichi conferiti negli anni 2000/2007, a tre giornalisti, che dovranno risarcire le casse comunali di centinaia di migliaia di euro per gli illegittimi incarichi, sentenza della Corte d’Appello dei Conti, numero 181 di maggio 2013.
A proposito di uno “dei suoi più storici e assidui collaboratori Pietro Galluccio esperto per la comunicazione” riportiamo per intero un commento di altalex per la finanziaria 2008 :”collaborazioni esterne nella pa: necessaria laurea ed esperienza.
Circolare Ministero Funzione pubblica 11.03.2008 n° 2 , G.U. 20.06.2008
E’ necessario essere “esperti di particolare e comprovata specializzazione universitaria” per poter aspirare ad un rapporto di collaborazione occasionale e coordinata e continuativa o di consulenza esterna con la Pubblica Amministrazione.
E’ questa una delle novità con cui la circolare 11 marzo 2008, n. 2 del Ministro della Funzione Pubblica, pubblicata in Gazzetta Ufficiale 20 giugno 2008, n. 143, fornisce chiarimenti in merito ai nuovi obblighi imposti dalla Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria 2008) in materia di conferimento da parte della p.a. di incarichi esterni.
In particolare, quale requisito minimo viene individuato “il possesso della laurea magistrale o del titolo equivalente, attinente l’oggetto dell’incarico. Non sono tuttavia da escludere percorsi didattici universitari completi e definiti formalmente dai rispettivi ordinamenti, finalizzati alla specializzazione richiesta, in aggiunta alla laurea triennale”.
Non ci risulta che il signor Pietro Galluccio abbia conseguito un diploma di laurea, sappiamo però che da tempo immemorabile è probabilmente agganciato alla politica che comanda, forse per questo può essere nominato esperto senza avere i requisiti previsti dalla legge? A Catania, con ” l’esperto di tutto” signor Giuseppe Idonea, come a Palermo la legalità è di casa..!
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