Sicilia e Indipendenza: oggi marcia, a Palermo. Dopo Barcellona, Edinburgo e Bilbao, anche i siciliani dicono basta


Pubblicato il 30 Marzo 2014

Dagli organizzatori del vasto movimento per liberare la Trinacria dallo Stato italiano….

(l’appuntamento è alle 15 in Piazza Vittorio Veneto per sfilare fino a Piazza Castelnuovo)

Fervono i preparativi per quella che sarà la prima Marcia per l’Indipendenza siciliana, in programma per domenica 30 Marzo a Palermo. Dopo Barcellona, Edinburgo e Bilbao, dove hanno sfilato folle oceaniche, anchela Sicilia scende in campo per dire basta ad una Europa che vessa i suoi popoli con la complicità degli Stati nazionali. Una insofferenza che cresce in tutta Europa e che si è manifestata anche in Veneto, con il referendum online che ha sancito la vittoria della spinta secessionista.

In questo scenario non poteva mancare la nostra Isola, dove il sentimento indipendentista non si è mai sopito e, che oggi diventa protesta:

“La Sicilia si lascia derubare dall’Italia, dall’Europa, dalle banche e dagli speculatori. Regala il suo territorio a chi vuole succhiare il petrolio, scaricare veleni o costruire basi militari. Ciò che resta se lo spartiscono i partiti italiani collaborazionisti e i loro servi locali. Per i siciliani, non resta più nulla”- dice Santo Trovato, leader dell’associazione Siciliani in Movimento, che ha organizzato l’evento insieme con numerose associazioni di cittadini che si stanno preparando ad arrivare a Palermo, da ogni parte della Sicilia.

“L’indipendenza avrebbe come effetto immediato l’impossibilità da parte di alcuno di rapinarci- aggiunge Trovato. Che spiega il senso dell’evento: “alcune regioni europee stanno puntando sui referendum popolari, per esempio la Catalogna e la Scozia. Noi vorremmo seguire questa strada che per il momento, comunque, non è perseguibile in Sicilia, dato che la disinformazione Statale ha convinto i siciliani che senza la “mamma Italia” non riusciremmo a sopravvivere.

La Marcia per l’Indipendenza serve anche per incuriosire il siciliano e spingerlo a farsi delle domanda, per esempio “cosa cambierebbe grazie all’indipendenza e quali sarebbero i vantaggi?” – Già queste domande prevedono che ognuno si interroghi e vada a trovarsi le risposte”.

In questa occasione ci sono stati apporti da varie regioni d’Italia. Come dal Veneto.

“L’Unità di’Italia ci ha divisi, la separazione ci unirà”. Parole di Mario Sandrin, uno dei promotori del referendum per l’indipendenza del Veneto che è stato a Catania per portare i saluti degli indipendentisti veneti agli indipendentisti siciliani.

Sandrin, è stato molto esplicito: “devo ammettere che questa visita in Sicilia è stata una sorpresa. Mi sono reso conto di come voi siciliani siete trattati dallo Stato, molto peggio di noi. Ma la strada imboccata è quella giusta. Dal Veneto alla Sicilia sempre più gente si sta svegliando. Sempre più persone stanno capendo che questa Unità d’Italia è stata dannosa per i popoli delle regioni”.

Il plenipotenziario di Plebiscito.eur, ha quindi consegnato il Gonfalone di San Marco ai promotori della Marcia per l’Indipendenza Siciliana e ha ricevuto in cambio la bandiera siciliana: “Auguro a tutti i siciliani che quello di domani sia solo l’inizio di una presa di coscienza che porterà al riscatto della Sicilia” -ha detto.

Intanto continuano ad arrivare adesioni alla Marcia per l’Indipendenza siciliana in programma oggi a Palermo (l’appuntamento è alle 15 in Piazza Vittorio Veneto per sfilare fino a Piazza Castelnuovo). Oltre al Movimento di Insorgenza Civile, e a numerose associazioni siciliane, ci sarà anche una delegazione degli indipendentisti sardi.

“La Marcia dell’indipendenza in Sicilia, come quelle dei catalani e come i referendum virtuali in veneto – dice Nando Dicè, Presidente del movimento Insorgenza Civile- sono tutte espressioni di riappropriazione identitaria di realtà territoriali solide e da troppo tempo schiacciate dal pensiero unico della globalizzazione e della mondializzazione. Insorgenza Civile come movimento identitario e quindi consapevole che il popolo napoletano e Siciliano hanno per lungo tempo coabitato in uno Stato Plurinazionale comune, non poteva non sostenere tale iniziativa.”

I promotori della Marcia, hanno ricordato che proprio il 30 marzo, a Bruxelles, si svolgerà una grande manifestazione sul tema: il diritto all’autoderminazione dei popoli, cui hanno dato adesione tantissime regioni europee (tirolesi, catalani, corsi, scozzesi, e tanti altri).

 


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