Sicilia, elezioni regionali: Musumeci: “se vinco, vado a vivere in un bivani a Palermo”

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Annuncio dal sapore”anticasta” del candidato de “La Destra-Alleanza Siciliana”, Pdl, “Forza Sicilia per Musumeci Presidente”. E “Cantiere Popolare” di Mimmo Sudano, ovvero a volte ritornano. E sul rigassificatore di Melilli…

di iena politica, Marco Benanti

Nessuno ha la bacchetta magica, io non mi sento di alimentare illusioni, saranno anni difficili quelli del mio governo, se sarò eletto, saranno anni difficili per tutti, e poiché lo saranno per tutti i primi a dare l’esempio dobbiamo essere noi che stiamo nel Palazzo. Io voglio vivere in un piccolo appartamento, in un bivani che cercherò nella città di Palermo. Oggi la classe politica deve soprattutto lanciare segnali concreti, nel momento in cui 45mila famiglie in Sicilia non hanno un alloggio vivere nel palazzo più aristocratico dell’Isola mi sembra davvero un paradosso. Un presidente non può vivere blindato ma deve stare in mezzo alla gente”. Così Nello Musumeci, stamane, a Catania. L’occasione è stata la presentazione del simbolo della lista del Presidente (nella foto).

Ma mancano altri simboli? “Neanche sotto tortura ve ne parlerò”. Accanto a Musumeci, dirigenti dell’alleanza che lo sostiene, dal coordinatore regionale Pdl Giuseppe Castiglione al segretario regionale de “La Destra” Gino Ioppolo, da Ruggero Razza ad Enrico Trantino, dirigenti de “La Destra As”, a Pippo Ferrante, sindaco di Adrano, da Adolfo Urso presidente di “Fare Italia” a Mimmo Sudano di “Cantiere Popolare” (nella foto con Fabio Fatuzzo). Proprio lui, un volto nuovo della politica siciliana e nazionale, che ha annunciato la candidatura di sua nipote Valeria in “Cantiere Popolare”.

Indiscrezioni parlano di altre candidature in questa lista: Alessandro Tornello a Catania, Pippo Gianni e Michele Mangiafico a Siracusa. Per la “Destra As” ci dovrebbero essere Gino Ioppolo e Gemma Lo Presti. Per il Pdl dati quasi certi Pippo Limoli e Nino D’Asero.

Il simbolo della lista del Presidente “sintetizza –ha spiegato Musumeci– i colori della Sicilia, il rosso e il giallo. Nella sua semplicità vuole riproporre uno stile sobrio, senza slogan ricercati, perchè noi riteniamo che la sobrietà debba essere una regola alla quale improntare questa campagna elettorale”. Chi ci sarà in lista? “la lista del Presidente –ha detto il candidato alla Presidenza della Regione- ospiterà non solo i candiati de ‘La Destra As’ ma anche i candidati della fondazione ‘Fare Italia’ dell’on. Urso, che per primo a Palazzo Platamone, a Catania, lanciò l’idea della mia candidatura.”

Le liste sono in fase di elaborazione e “le richieste –ha aggiunto- sono maggiori per numero rispetto alle disponibilità”. Cosa accomuna le candidature? Musumeci ha sottolineato: “onestà e trasparenza, candidati forti, ma anche soprattutto al di sopra di ogni sospetto”. Ha aggiunto il leader de “La Destra-As”: “in particolare, noi stiamo lavorando per creare altre liste. Il Pdl in particolare per il numero di richieste che riceve sta lavorando e sta valutando la possibilità di varare la lista ‘Forza Sicilia’ che si richiama al partito di maggioranza relativa del centrodestra ma anche quella è una lista aperta. Anche gruppi minori stanno valutando la opportunità di mettersi assieme.”

Musumeci poi si è soffermato su una sua “vecchia conoscenza”: “in questo comporsi e scomporsi del quadro politico preelettorale in Sicilia registriamo con tanto piacere l’adesione di alcuni esponenti del Fli. All’interno del quale movimento politico è scoppiata una ‘tempesta’, un confronto particolarmente aspro e appassionato, perché essendo Fli una delle ‘costole’ di Alleanza Nazionale, sono in molti a non capire le ragioni per le quali Fli debba stare con un candidato Crocetta, che è sostenuto dal Pd o con un’area centrista che appare indefinita e indefinibile. Noi vogliamo augurarci che soprattutto gli elettori di base di Fli possano fare una scelta coerente”.

Il candidato del centrodestra ha poi risposto ai cronisti spiegando la sua frase di ieri riferita ai catanesi: “io mi riferisco al modo di amministrare dei catanesi. La Regione Siciliana credo che abbia avuto sei o sette presidenti catanesi, ognuno ha lasciato una propria impronta, che frutto della propria personalità, della propria cultura, del proprio carattere, di un contesto storico particolare, voglio dire che io vorrei lasciare un’impronta che risponde esattamente al Nello Musumeci che si offre al giudizio degli elettori e quindi chi pensa di potere fare la classifica o le analisi dei candidati presidenti attraverso il dato anagrafico deve sapere che Musumeci è diverso dagli altri presidenti della Regione che lo hanno preceduto nel caso di mia elezioni e questo nel bene e nel male.”

Musumeci ha aggiunto: “Catania farà la differenza, il che non mi impedisce di dirvi e lo dico con orgoglio nella mia città abbiamo trovato nel capoluogo regionale tanto consenso, tanto entusiasmo, tanta partecipazione. I palermitani cercano un presidente della Regione che sia il presidente di tutti. Nessuno vuole mettere in discussione il ruolo di Palermo”.

Ecco poi la risposta alla nostra domanda sul rigassificatore di Melilli:“non ho un pregiudizio nei confronti dei rigassificatori. Noi stiamo elaborando un comitato di studio, formato da cinque persone esperte di cui tre docenti universitari, perché ci possano offrire una o due soluzioni alternative, dopo di chè riuniremo le forze politiche e parlamentari in un dibattito franco e aperto ci confronteremo per capire quale può essere la soluzione che possa allineare la Sicilia ai paesi europei che in materia sono già all’avanguardia”.

E sul programma in generale? “Legalità, il punto cardine, presupposto essenziale. Che non è soltanto la lotta alla mafia propriamente detta, perché riteniamo sia altrettanto pericoloso l’atteggiamento mafioso, il metodo mafioso, l’arroganza di chi esercita un ruolo di potere e sa di esercitarlo non come servizio ma come privilegio”. Poi ancora: “emergenza bilancio regionale per il quale aprire un tavolo con Roma e Bruxelles” e fondi strutturali da “riprogrammare con l’Europa, privilegiando la qualità dei progetti”. Sui sondaggi e il dato dell’ Mpa: “vedo il mio 34 per cento ed è quello che mi conforta”.Sulla chiusura di Fontanarossa Musumeci ha dichiarato: “certamente siamo arrivati impreparati a questo appuntamento che era peraltro in calendario da diverso tempo. Noi abbiamo il dovere di adottare la scelta tecnicamente più razionale e più sicura, ma abbiamo anche il dovere di avvertire gli utenti, i passeggeri. A me risulta che ancora molte agenzie non avendo ricevuto alcuna formale comunicazione continuano a vendere biglietti da e per Catania. Non mi pare assolutamente corretto, quindi mi auguro che l’Enac e le autorità competenti, la federazione delle agenzie di viaggio possano intervenire perché i cittadini siano preventivamente informati e possano organizzarsi per ridurrre i disagi al minimo”.

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Redazione Iene Siciliane

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