Sicilia Flop, Expo 2015, Codacons e Comitas: class action per risarcimenti a imprese e cittadini


Pubblicato il 07 Maggio 2015

UNA REGIONE SICILIANA CONFUSA E SPRECONA. CHIESTA INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI ecco quanto si comunica:

CODACONS  e COMITAS (Coordinamento Microimprese per la tutela e lo sviluppo)  interviengono sulla pessima figura rimediaat dalla Regione Siciliana, ovviamente a spese dei contribuenti, riguardo la partecipazione a EXPO 2015. E’ noto infatti che dopo i roboanti annunci sul “Kluster bio-mediterraneo” pilotato dalla Sicilia, con servizi e interviste diffusi solo sui giornali siciliani, la Regione si è presentata al mondo all’Expo Milano 2015 con ramazze e palette, per smaltire l’acqua piovana accumulatasi all’interno del padiglione insieme a polvere e sporcizia, il tuttto esibito il giorno dell’inaugurazione. Spesa complessiva per la partecipazione circa 3 milioni di euro per rimediare una figuraccia internazionale. 

Il Codacons  denuncia lo scandalo riguardante il deserto assoluto dell’immensa superficie velleitariamente acquisita per conto di ben 11 paesi mediterranei, ma interamente pagata dalla Regione Siciliana (che ha appena approvato in extremis un bilancio di lacrime e sangue!).
Infatti imprese disposte a pagare per stare la dentro non se ne sono ancora trovate, malgrado le pressioni e l’incarico (pare remunerato con altri 1,8 milioni!) ad Unioncamere (presidente Montante) per reperirle. Un bando di quest’ultima per selezionarle scadeva ieri, ad Expo iniziata!
Pare improbabile, continua  la nota di  Codacons e Comitas , che si trovi chi, se non costretto come Comuni e Gal, sia disposto a regalare altri soldi a questa Regione ed al grande business milanese (costato già, con l’indotto di strade, restauri ed altre infrastrutture ed eventi in tutta la Lombardia, cinque volte il ponte sullo stretto).
Soprattutto perché nelle Esposizioni globali di questo tipo non esistono spazi riservati alle imprese e/o a singoli prodotti, non è una Fiera con stand, brochures o bigliettini e contatti personali. Ci sono solo rappresentazioni virtuali o simboliche (non c’è neppure la cucina!), attraversate da fiumane di curiosi che all’uscita sapranno meglio dove si trova la Sicilia e nulla più (se si riuscirà a collocare almeno una carta geografica). Altro che contratti e vendite.
Quanto costerà alla fine questa inutile esibizione? Codacons e Comitas  chiedono una rigorosa indagine della Corte dei conti e la richiesta di risarcimento per le imprese e cittadini.
Le altre Regioni, infatti, spendono pochissimo a Milano, ma hanno organizzato e propagandato per tempo eventi attrattivi sul loro territorio, per utilizzare l’effetto Expo a loro vantaggio.
La Sicilia e’ il più importante laboratorio naturale della nutrizione (tema dell’Expo) soprattutto mediterranea (patrimonio immateriale UNESCO), ma nessuno degli oltre 20 milioni di visitatori previsti a Milano e’ stato invogliato a venirci, come chiedono da due anni agriturismi, produttori agro-alimentari di eccellenza e agenti turistici. Alcuni lo stanno facendo in proprio.
Tutti hanno una strategia e mirano ad utilizzare l’Expo per ottenerne un ritorno immediato.
La Regione Siciliana, concludono  Codacons e Comitas,  esprime solo confusione, spreco, velleitarismo ed esibizionismo provincialistico e, alla fine, ulteriore discredito a fronte delle eccellenze che pur la Sicilia possiede, ma che restano sommerse dall’acqua che ha invaso un padiglione rimasto vuoto.


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