Sicilia, Gianfranco Micciche’ candidato del centrodestra alla presidenza della Regione? Pdl, Mpa e Fli di nuovo insieme?


Pubblicato il 09 Agosto 2012

di iena politica

Rinnovamento? Volti nuovi? Capacità di saper raccogliere l’insofferenza del popolo verso chi sino ad oggi, grazie alla politica, ha ricoperto ruoli di vertice ma nulla ha fatto affinché la Sicilia precipitasse nella crisi economica e sociale che l’affligge da tempo? Il centrodestra isolano pare che abbia scelto Gianfranco Micciché, fondatore di Grande Sud, quale candidato della coalizione alla presidenza della Regione Siciliana. E in tal senso, pur volendo lasciar perdere tutto il resto, non si può parlare né di rinnovamento della classe politica né tanto meno di volto nuovo.

Ieri nel corso di una riunione romana pare che sia stato l’ex premier Silvio Berlusconi in persona a dare il via libera alla candidatura dell’ex sottosegretario al Mezzogiorno. Non a caso all’incontro, oltre al segretario Angelino Alfano, avrebbero preso parte anche Altero Matteoli e Pino Firrarello, punti di riferimento dei due principali correntoni siciliani del Popolo della Libertà che nei giorni scorsi avevano mostrato più di una perplessità alla scelta di Miccichè. A Matteoli, infatti, fanno riferimento Mimmo Nania, co-co-coordinatore regionale del Pdl siciliano e leader indiscusso nel messinese insieme all’ex assessore regionale Santi Formica e al sindaco di Messina Peppino Buzzanca, ma anche e soprattutto il deputato nazionale e coordinatore provinciale a Catania del Pdl, Basilio Catanoso, e Salvo Pogliese, il parlamentare regionale che raccoglie più consensi nel pdl catanese. Una riunione non casuale quindi, considerato che prima dell’annuncio ufficiale della indicazione di Gianfranco Miccichè, Silvio Berlusconi deve vincere le resistenze proprio di questi due gruppi politici.

E, in tal senso, giusto oggi all’Hotel Nettuno di Catania, Basilio Catanoso, coordinatore provinciale del Pdl a Catania, e un altro deputato Enzo Gibiino (vivace esponente del gruppo del senatore Pino Firrarello e del genero co-co-coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione) coordinatore a Catania città, incontreranno tutti i deputati catanesi del pdl dopo l’incontro tenuto ieri a Roma con Angelino Alfano. Ancora resistenza oppure via libera alla scelta operata da Silvio Berlusconi che indicando Miccichè ha definitivamente fatto tramontare l’alternativa del rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla? Lo vedremo nelle prossime ore!

La candidatura di Miccichè, voluta da Berlusconi anche perché la ritiene capace di rimettere assieme il frantumato centrodestra siciliano (operazione utile anche in chiave elezioni nazionali del prossimo aprile) potrebbe aprire scenari fino a ieri impensabili, come il ritorno insieme del Pdl di Pino Firrarello e Basilio Catanoso e il Mpa di Raffaele Lombardo e Giovanni Pistorio. Ma anche la pace (solo siciliana?) tra Berlusconi e Fini. In tal senso, ieri stesso, al giungere dell’indiscrezione romana, il Nuovo Polo (che comprende, oltre a Fli di Gianfranco Fini e all’Api di Francesco Rutelli, anche l’Mpa di Raffaele Lombardo e il Movimento popolare siciliano di Savona, ossia Mps) per bocca del capogruppo del Mps al Parlamento siciliano, Paolo Ruggirello, ha fatto sapere: “Il candidato presidente? Crediamo debba essere necessariamente frutto di un ragionamento non solo tattico, ma anche strategico. Abbiamo già qualche idea in merito: un candidato autonomista, di area centrista, e palermitano”. Un ragionamento quello di Ruggirello che sarebbe la fotografia di Gianfranco Micciché (l’uomo del 61 a 0 in Sicilia), staccatosi dal Pdl per mettere in campo un progetto autonomista con Forza del Sud prima e Grande Sud adesso.

Infine un’ultima curiosità. Se il centrodestra siciliano dovesse ricompattarsi così come abbiamo ipotizzato noi delle ienesicule in questo articolo, secondo l’ultimo sondaggio dell’Istituto di ricerche Demopolis potrebbe raccogliere questi consenti: Mpa 16% più Pdl 15% più Grande Sud 7,5% più Fli 4,5% più Pid 3% più La Destra 3% più Api e Mps 2,5% che, al momento senza il 12,5 % dell’Udc, già fanno il 51,5% dei consensi in Sicilia. Fantapolitica? Chissà, l’importante è che poi, a Catania soprattutto, a qualcuno del Pdl non venga in mente di organizzare, com’è stato fatto in occasione delle recenti dimissioni di Raffaele Lombardo, feste per la liberazione!!!


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