di iena politicaGianpiero D’Alia, coordinatore regionale dell’Udc, punto di forza della maggioranza che sostiene il neo governatore Rosario Crocetta, ha proposto di affidare la presidenza del Parlamento regionale ad un membro autorevole dell’opposizione, in particolare ad uno tra Nello Musumeci(La Destra) e Giancarlo Cancelleri (M5S). Ma il coordinatore (o meglio la più alta espressione regionale) del Movimento 5Stelle oggi replica a D’alia tirandosi fuori e proponendo al posto suo la deputata del Partito democratico Concetta Raia.“Temo che questa proposta sia fatta per bloccare una voce libera fuori dal coro, vogliamo parlare di progetti, non di poltrone -ha dichiarato Giancarlo Cancelleri-. Quello di presidente dell’Ars è un ruolo ingessato, istituzionale, ha pochi margini di manovra. Noi intendiamo portare all’Ars progetti nuovi”.Poi Giancarlo Cancelleri, che è anche coordinatore regionale del movimento di Beppe Grillo, propone per la presidenza dell’Ars la rieletta deputata del Partito democratico, che ha sostenuto il governo Lombardo dopo la rottura col Pdl, Concetta Raia. Ma come: i grillini non erano contro il vecchio sistema dei partiti? Contro i politici che hanno governato sino ad oggi? La proposta di affidare la presidenza del Parlamento siciliano alla Raia, piuttosto che a Nello Musumeci, deve essere vista come una svolta a sinistra?Ecco come motiva la sua proposta Cancelleri: “E’ donna e tra le elette ha ottenuto il maggior numero di voti, 9.763. Abbiamo fatto un piccolo report, Raia è una persona per bene e ha un importante esperienza sindacale. Sarebbe un segnale importante, un ulteriore messaggio di innovazione in una Regione che ha eletto un governatore omosessuale dichiarato e impegnato nella lotta alla mafia, oltre a un numero considerevole di donne all’Ars come non era mai successo in passato. Affidare a una donna la guida dell’Assemblea sarebbe in linea col cambiamento in atto”.Non s’è fatta attendere la replica del coordinatore regionale dell’Udc, D’Alia, che bolla Cancelleri di populismo: “un conto è governare e assumersi le responsabilità istituzionali, un conto è voler restare con la telecamerina in mano. Affermare, come fa Cancelleri, che indicarlo per la presidenza dell’Ars sia un modo di ‘bloccare una voce libera fuori dal coro’, dimostra l’ideologica ostinazione dei cosiddetti grillini di non voler trasformare i tanti voti accordati dai siciliani da protesta a proposta”.
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