Sicilia, il centrodestra si divide tra Nello Musumeci e Micciche’: proviamo ad individuare uno che ci ha messo i mezzi?


Pubblicato il 29 Agosto 2012

di iena politica

E’ durata poco l’unione nello schieramento di centrodestra. Appena qualche giorno dopo il clamoroso passo indietro in favore di Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè è tornato sui propri passi e ha deciso di riproporre la sua candidatura d’intesa con il Movimento per l’autonomia oggi guidato dal senatore Giovanni Pistorio. Risultato? Al momento Nello Musumeci è sostenuto da Pdl, Pid e La Destra, Gianfranco Miccichè da Grande Sud, Mpa e Fli. Il centrodestra adesso è diviso, forse anche più della sinistra. E sicuramente la sinistra tira un respiro di sollievo perché col centrodestra unito Nello Musumeci avrebbe vinto con facilità, mentre adesso la partita è riaperta nonostante Nello Musumeci conservi, a livello personale, il miglior indice di gradimento tra i siciliani.

Una frantumazione, quella del centrodestra, che a nostro avviso ha delle complicità anche all’interno della classe dirigente del Popolo della Libertà e de La Destra stessa. Perché in un momento in cui si doveva pensare a mettere da parte il passato per dedicarsi anima e corpo al presente e al futuro, c’era invece chi continuava a provocare gli alleati e a gettare quasi quotidianamente benzina sul fuoco. Un esempio? Osserviamo, per esempio, ma non è stato il solo, ma lo prendiamo ad esempio perché in Sicilia ricopre la carica più alta all’interno del Pdl (insieme a Domenico Nania e Dore Misuraca), alcune delle dichiarazioni di Giuseppe Castiglione (nella foto col suocero senatore Pino Firrarello). Tutt’altro che concilianti e tutt’altro che inneggianti all’unità.

Partiamo dal 10 agosto scorso, ecco una dichiarazione di Castiglione nei confronti di Micciché: “Con i tempi molto stretti per la celebrazione delle elezioni regionali, non ci sono piu’ le condizioni per celebrare le primarie ma non possiamo accettare una candidatura calata dall’alto: Gianfranco Micciche’ e’ stato l’artefice della disgregazione del Pdl, ha costituito il Pdl Sicilia, ha permesso il ribaltone del Governo Lombardo. Nulla di personale con Micciche’ – ha sostenuto Giuseppe – ma c’e’ un obiettivo prioritario che e’ quello di segnare una netta discontinuita’ con il Governo Lombardo”. E poi Castiglione non manca di dare un’altra botta, una tra tante in questi caldi giorni, all’altro movimento che poteva essere un possibile alleato (Demopolis dà il Mpa al 16% in Sicilia). “Oggi addirittura – dichiarava alla stampa sempre lo scorso 10 agosto il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione – si parla di recuperare l’alleanza con l’Mpa, questo a nostro avviso vanificherebbe il nostro vantaggio competitivo.

Mettendo da parte gli altri numerosi attacchi rivolti da Castiglione al Mpa per tutto il mese di agosto, continuiamo ad osservare i messaggi, per noi tutt’altro che concilianti, lanciati da Castiglione a Miccichè. Prendiamo adesso l’ultima dichiarazione, tutt’altro che d’amore, in ordine temporale prima della rottura definitiva col Pdl e Nello Musumeci da parte leader di ‘Grande Sud’. Siamo al 22 agosto, ecco cosa scrive sul suo profilo Twitter Giuseppe Castiglione, in un momento in cui Gianfranco Miccichè aveva fatto un passo indietro nei confronti di Nello Musumeci, mentre il Mpa di Giovanni Pistorio stava per convergere anch’esso su Musumeci. Giuseppe Castiglione: “Popolo della sicilia. L’acronimo di micciche’ pds si riferisce ai vecchi comunisti o ai sicilianisti di lombardo ? No grazie”. Clicca e leggi sul profilo Twitter di Giuseppe Castiglione.

Bene, e adesso che la frittata è fatta, il centrodestra è diviso quasi a metà, ecco ancora Giuseppe Castiglione a mettere la ciliegina sulla torta con un altro conciliante comunicato stampa mentre Nello Musumeci in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni ha auspicato che Micciché ci ripensi: «Adesso il quadro di questa tornata elettorale è chiaro ed evidente a tutti gli elettori siciliani – afferma il coordinatore del Popolo della Libertà in Sicilia, Giuseppe Castiglione – da una parte ci sono le forze politiche che hanno sorretto e sostenuto in questi anni il disastroso governo Lombardo, dall’altra il Pdl con le sue due liste e tutti coloro che si sono opposti a questo sistema che ha portato la Sicilia nello stato in cui versa. Il Pdl appoggia con convinzione Nello Musumeci presidente – dichiara il coordinatore –. Con queste elezioni tutti i siciliani potranno rialzare la testa e sentirsi orgogliosi di fare parte di una storia pulita fatta di valori, concretezza, onestà e impegno. Le nostre leve non saranno certamente i ricatti e le poltrone, ma l’entusiasmo e il coraggio della gente che finalmente avrà l’opportunità di stringersi attorno a uomini e programmi seri per la ripresa della nostra Regione. Per questo – conclude Castiglione – rivolgo un appello a chi pensa davvero al bene della Sicilia e non ai tornaconti nazionali, ai veri autonomisti, a coloro che realmente vogliono operare una rivoluzione politica e culturale».


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