Sicilia in “zona arancione”, le opposizioni: “fallimento”, “disastro” di Musumeci e Razza


Pubblicato il 21 Gennaio 2022

Sanità. Barbagallo: “Sicilia in zona arancione è fallimento Musumeci”

Palermo, 21 gennaio 2022 – La Sicilia è in zona zona arancione. Dobbiamo questa condizione al governo Musumeci che in un anno non è riuscito a realizzare le terapie intensive, come al solito promesse non realizzate. Ma il governatore che di giorno promette e di sera urla alla luna pensa solo ai fatti suoi, alla sua improponibile ricandidatura mentre l’assessore alla salute, Razza, ha fatto meno di niente per aumentare le terapie intensive, incrementare il personale medico e sanitario e coinvolgere i medici di famiglia”. Lo dice il segretario regionale del PDSicilia, Anthony Barbagallo.

E non posso non sottolineare i gravi ritardi nell’edilizia sanitaria – aggiunge Barbagallo – con appalti bloccati e ospedali in sofferenza. Su 79 cantieri aperti solo meno del 10% – conclude – sono quelli completati”.

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Sicilia in arancione, M5S all’Ars: “Clamoroso, prevedibile disastro della coppia perdente Musumeci-Razza”

PALERMO (21 gennaio 2022) – “Era abbastanza prevedibile che, restando a sonnecchiare per mesi e mesi davanti a tanti campanelli d’allarme, prima o poi il disastro sarebbe arrivato. E così è stato: la Sicilia in zona arancione è l’ennesima, amarissima conferma che la coppia perdente Musumeci-Razza non ha mai pensato seriamente a fronteggiare l’emergenza Covid”. Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Sanità all’Ars, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Antonio De Luca e Salvo Siragusa.

“Niente potenziamento delle terapie intensive – aggiungono – e niente nuove strutture sanitarie, screening e tracciamento andati rapidamente in tilt. E potremmo continuare, ma i siciliani purtroppo vedono ogni giorno con i loro occhi cosa significa avere un presidente della Regione che guarda esclusivamente al proprio futuro politico (e cambia idea ogni giorno) e un assessore della Salute che nel suo ambito di competenza non è stato in grado di programmare nulla, figuriamoci prevenire”.  

 


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