Sicilia militarizzata: “Mamme no Muos” Caltagirone scrivono al Prefetto di Caltanissetta


Pubblicato il 05 Marzo 2016

ecco il testo:

“All’attenzione dell’Ill.mo Prefetto di Caltanissetta.

 Caltagirone, 5 marzo 2016

Abbiamo deciso di scriverLe dopo aver appreso in questi giorni della spaventosa notizia che le misurazioni sul campo all’impianto Muos e delle antenne NRTF si svolgeranno nei giorni 9-10-11 marzo.

Il timore per questa verifica è diffuso e oggetto di un allarme preoccupante tra la popolazione. In particolare come mamme, da sempre sensibili e attente al tema della sicurezza e della salute dei nostri figli, ci rivolgiamo a Lei Prefetto, rappresentante dello Stato nel territorio, affinché riesca a fugare ogni nube su quanto accadrà a Niscemi nei prossimi giorni.

Purtroppo la base di Niscemi non è mai stata oggetto di attenzioni da parte delle autorità preposte e questo ci amareggia non poco considerate le percentuali di tumori legati o riconducibili alle emissioni di onde elettromagnetiche. Adesso si vorrebbero accendere CONTEMPORANETAMENTE il Muos, dunque le 3 parabole, e le 46 antenne NRTF. Il tutto alla massima potenza!!!

Ci chiediamo adesso cosa possa essere cambiato, rispetto a un mese fa, quando il suo ufficio aveva bloccato lo svolgimento delle precedenti verificazioni perché rimanevano ignoti gli effetti dell’accensione dell’impianto sulla popolazione, a ben vedere attuando il principio di precauzione a cui ora nuovamente e fortemente ci appelliamo.

Un’azione che, in qualche modo, ci aveva rassicurato sulla presenza, a dire il vero incostante, dello Stato che Lei rappresenta a tutela della salute dei cittadini.

                                           
Nella speranza che il diritto alla vita e alla serenità su questa nostra martoriata Sicilia possa ancora esistere, Le chiediamo di adempiere a un dovere che tanto assomiglia a quello che ogni mamma attua per proteggere i propri figli a costo della vita stessa.

Le modalità previste dalla legge comprendiamo essere legittime, ma normalmente quella normativa potrebbe essere valida per le antenne gsm di ultima generazione. Le rilevazioni dell’Arpa hanno già fatto emergere gravi sforamenti del limite di 6 v/m dell’impianto esistente, dunque sarebbe da ingenui credere che si tratti di dati riferibili all’impianto a pieno regime, misurazioni che si riferivano  a periodi in cui il Muos era ancora in costruzione o bloccato dalla magistratura penale.

Sarebbe sconcertante scoprire ora che un tribunale, per quanto autorevole, possa autorizzare la violazione di una legge e se questa violazione si riferisse a una norma posta a tutela della salute pubblica saremmo di fronte a un fatto gravissimo.

È inutile ricordare che gli eventuali superamenti dei limiti potrebbero mettere a serio rischio la salute della popolazione e che la base è posta in un sito SIC con flora e fauna protetta.

È sconcertante considerare che si effettuano degli esperimenti, i cui esiti sono assolutamente sconosciuti e in potenza potrebbero addirittura essere nocivi per i soggetti esposti, la scienza utilizza termini come “cavie” o “animali da laboratorio” per indicare gli ignari animali, spesso considerati sacrificabili.

Non vorremmo che lo stesso amaro destino toccasse a noi! Cavie e nient’altro. Sacrificate sull’altare delle guerre.

Il nostro pensiero va ovviamente ai nostri figli, soggetti particolarmente deboli in casi di emissioni elettromagnetiche.

Noi nei giorni delle misurazioni saremo in contrada Ulmo, rischiando in prima persona.

Abbiamo esultato quando il tribunale ha sequestrato l’opera, abbiamo brindato quando la Cassazione ha confermato il sequestro. Ora ci troviamo un’altra parte dello Stato che agisce come se quel sequestro non esistesse trovandoci coinvolte in questa assurda guerra tra organi dello Stato.

Speriamo che queste operazioni verranno bloccate da un Suo intervento, così da porre fine a questa farsa che si prolunga da molti anni.

Chiediamo, infine, un incontro immediato presso il Suo ufficio per un confronto e per essere rassicurate sull’opportunità che le verificazioni vengano espletate e nel pieno rispetto della tutela della salute pubblica e dell’ambiente circostante.

Cordiali Saluti.”


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