di Fabio CantarellaDa Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, Nello Musumeci ufficializza la sua scesa in campo per la Presidenza della Regione Siciliana. E lo fa con i valori e la passione genuina che lo contraddistinguono.Mi candidato perché voglio cambiare davvero la Sicilia. ”Mi sento impegnato moralmente con i siciliani -ha dichiarato Nello Musumeci- e con le forze politiche che mi hanno dato e continuano a dare fiducia, a proseguire questa strada. Una strada in salita, e controvento. Il vento degli apparati, di quel vertice che vuole mettersi contro il rinnovamento. Voglio ringraziare il Pdl e il Cantiere popolare per aver espresso e mantenuto il loro impegno, così come tutte le altre forze politiche che mi sostengono. E lancio un appello alle altre forze, come quella del mio amico sindaco Nello Di Pasquale. E mi auguro anche che l’amico Gianfranco Micciché possa ripensarci”.La Regione la voglio fare diventare una casa di vetro. Nello Musumeci dimostra di avere già le idee chiare sulla strada da imboccare per rilanciare l’Isola: “Se qualcuno pensa a me come il candidato che lasci tutto com’è, in senso gattopardesco, ha sbagliato indirizzo. Se invece si pensa che sia il momento di introdurre criteri nuovi, che si voglia davvero portare avanti un rinnovamento, allora vada avanti al mio fianco. Io voglio davvero cambiare la Regione, la voglio far diventare una casa di vetro. La Regione deve restituire ai siciliani il diritto alla speranza. Da adesso sarò il candidato dei siciliani che credono nel cambiamento”.La mia candidatura non nasce all’interno dei palazzi romani, ma parte dal popolo. La Sicilia ha bisogno di un atto d’amore. “C’è stato qualche momento in cui ci ho riflettuto, in cui gli amici mi hanno detto: ma chi te lo fa fare? Ma credo che oggi la Sicilia abbia bisogno di un atto d’amore. E la mia candidatura è la prima a non nascere nei palazzi romani. Ma da un confronto tutto siciliano. Il mio non è un autonomismo di maniera: io lasciai Alleanza nazionale (dove ero il deputato europeo più votato d’Italia) perché si voleva scegliere a Roma i responsabili regionali. E infine, credo di poter rivendicare la credibilità della mia persona. La mia storia, è fatta di rinunce a posti comodi. Ho sempre scelto la trincea al posto di un posto sotto la tettoia del potere”.Nello Musumeci ricorda un proverbio della nonna per parlare della coalizione che lo sosterrà: “Io ringrazio tutti i partiti che stanno appoggiando la mia candidatura. A chi si lamenta per l’abbandono di Micciché, voglio rispondere con un proverbio di mia nonna: questa è la farina, e con questa dobbiamo fare il pane. La cosa importante – ha aggiunto – sarà il lievito. E quello lo metterò io”.Infine una stoccata a Gianfranco Fini che anziché fare il super partes presidente della Camera dei deputati, come dovrebbe, si è calato nel dibattito politico siciliano, influenzando anche le scelte siciliane. ”Mi risulta che in questi giorni -ha concluso Nello Musumeci- il telefono della Camera dei deputati sia stato impegnato in lunghissime telefonate con Palermo e Catania. Ecco da dove nasce la decisione di Micciché. Niente a che vedere con l’autonomia e la Sicilia…”
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