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Sicilia. Quei “cantieri di servizio” deliberati dalla giunta di Rosario Crocetta che mettono la famiglia in secondo piano
Pubblicato il 29 Marzo 2014
di iena politica
In questi giorni non si fa altro che parlare delle graduatorie relative ai cosiddetti “cantieri di servizio”. Nei vari comuni siciliani sono tanti i nuclei famigliari in difficoltà economica che vi avevano risposto delle concrete speranze per prendere una boccata d’ossigeno. Si tratta di un’iniziativa adottata dall’Amministrazione regionale guidata da Rosario Crocetta con le delibere di giunta n. 202 del 6 giugno 2013 e n. 241 del 3 luglio 2013.
La direttiva dell’assessorato regionale della Famiglia e della Politiche sociali e del Lavoro che ne regolamenta l’attuazione, del 26 luglio 2013, premette che “la Giunta regionale per contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione, ha deliberato l’adozione di misure straordinarie ed urgenti attraverso le quali mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali”.
Peccato che l’intervento pensato e deliberato dal governo Crocetta non tuteli per nulla le famiglie siciliane. Il fattore determinante, infatti, è il reddito del nucleo famigliare. E questo sia che a comporre il nucleo ci sia un unico soggetto, sia che il nucleo sia per esempio composto da due genitori e da quattro figli minori. Spieghiamolo con un esempio: ” se tizio vive da solo e dichiara di non avere reddito né immobili di proprietà, certamente precederà Caio che avendo moglie e cinque figli a carico, nessun immobile di proprietà, avrà invece dichiarato un solo euro di reddito nell’anno!”.
La famiglia non conta nulla per la Regione Siciliana? Nessuna tutela quindi. Un genitore con cinque figli che in un anno ha percepito un solo euro di reddito verrà scavalcato da chi pur vivendo da solo non avrà dichiarato neppure un euro. Che dire, un curioso “incentivo” alle famiglie siciliane.
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