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Sicilia, Raffaele Lombardo: “ho fatto una sciocchezza a nominare Andrea Vecchio assessore regionale”
Pubblicato il 01 Settembre 2012
di iena politica
“Se ho fatto una sciocchezza in questi ultimi mesi è stata quella di nominarlo assessore”. Con queste parole Raffaele Lombardo nel corso di una intervista rilasciata a livesicilia.it liquida la “pratica Vecchio” che il giorno precedente era arrivato a sostenere che il governatore non dovesse più mettere piede a Palazzo D’Orleans. “Vecchio i consigli se li risparmi per i suoi amici -ha dichiarato Raffaele Lombardo- Se ho fatto una sciocchezza in questi ultimi mesi è stata quella di nominarlo assessore. Ha tradito la fiducia che avevo riposto in lui e dovrebbe compiere un gesto di coerenza (dimissioni ndr). L’assessore Vecchio -ha aggiunto Raffaele Lombardo-non ha mai votato in modo difforme dagli altri assessori: quando parla di provvedimenti clientelari, quali sarebbero? Tutti i provvedimenti sono stati approvati all’unanimità. In quanto a quello che dice qualche sconsiderato, cioè che si siano privilegiate le cilientele: intanto abbiamo privilegiato il debito, come fa qualsiasi persona dignitosa e perbene. È poi è giusto che paghiamo gli stipendi. Ai ‘clientes’? Questa gente non sa di cosa parla e offende migliaia di persone che lavorano. Qui si paga lo stipendio a persone che lavorano, altro che clientes. Sono i lavoratori che abbiamo trovato -ha concluso il governatore- non ne abbiamo assunto uno solo. Per questi signori questa gente è carne da macello”.
Ecco la lettera inviata ieri dall’assessore Vecchio a Massimo Russo, vicepresidente della Regione dimissionario, nella quale si invitava Raffaele Lombardo a non mettere più piede nel palazzo del governo regionale.
Caro Massimo, avere appreso ieri, da notizie apparse sulla stampa, della tua intenzione di dimetterti, di abbandonare il fronte dal quale hai condotto la tua battaglia contro gli sprechi e le inefficienze nella sanità pubblica a vantaggio dell’efficienza, della trasparenza e della legalità, pur tra mille ostacoli e interferenze provenienti, molti dall’interno e parecchi anche dall’esterno dell’amministrazione regionale, ha gettato nello sconforto, non solo me, che sarebbe la cosa minore, ma migliaia di siciliani che in te hanno creduto e che a te, alla tua figura, hanno affidato le sorti della loro salute e se vuoi della loro vita.
Capisco le tue amarezze, le tue disillusioni, anche le umiliazioni che ti sono state inferte dalla macchina infernale che è la politica, soprattutto quando si è in campagna elettorale. E i politici di professione sono sempre in campagna elettorale, dall’istante preciso nel quale una campagna finisce inizia subito la successiva, al fine di guadagnare posizioni, o anche cercando di non perderne.
Ti hanno accusato che tu non hai seguito, tu non hai voti. Ma come può avere seguito e voti se il seguito e i voti sono sempre oggetto di intrallazzi e di mediazioni con la parte più bassa della politica. Ma tu non sei e non devi essere un uomo politico, tu sei un uomo retto e cosciente prestato all’amministrazione, non alla politica.
Non ti dimettere, rimani in giunta insieme a me, a Marco Venturi e a qualche altro che cono sicuro tra noi c’è, a fare da baluardo all’assalto alla diligenza che in questi ultimi giorni si sta tentando di effettuare con la regia dell’ex presidente Lombardo e alcuni assessori ascari che stanno cercando di orientare i residui di capacità di spesa del bilancio regionale verso elargizioni di assoluta e totale utilità elettoralistica. Rimani a presidiare il territorio, a presiedere la giunta nella tua qualità di vicepresidente. Io, Marco Venturi e, ne sono quasi sicuro, anche qualche altro di coscienza limpida, saremo al tuo fianco a difendere questa terra martoriata, assalita, dilaniata. Restiamo nel tentativo di salvare il salvabile per consegnarlo a chi verrà dopo di noi non proprio ridotto a brandelli.
All’ex presidente Lombardo va dato atto che ha mantenuto la parola. Aveva promesso che si sarebbe dimesso un minuto prima del suo eventuale rinvio a giudizio, rinvio per altro non ancora avvenuto. Comunque che si sarebbe dimesso il 31 di luglio. E’ stato un uomo di parola, il 31 di luglio si è dimesso. Ma è rimasto a presidiare il territorio, a presiedere la giunta come se fosse ancora nei pieni poteri, come se non si fosse mai dimesso. Esperti legali dicono che ha la possibilità di farlo, che lo può fare. Non discuto di aspetti legali. Discuto di aspetti di etica, di buon senso, di buon gusto, di trasparenza, di opportunità.
Caro ex presidente Lombardo, non metta più piede a palazzo d’Orleans, deleghi formalmente ed ufficialmente con un atto chiaro e trasparente Massimo Russo, vicepresidente, a presiedere tutte le giunte che si terranno da qui alla fine della legislatura. Rimanga a casa sua, vada a coltivare le arance delle quali dice di essere tanto fiero. In fondo questa era un’altra promessa per la quale si era solennemente impegnato. Mantenga anche questa promessa senza la quale la prima, le sue dimissioni, rimangono svuotate di significato, di valenza, di effetto, di efficacia.
Torni a casa sua, lasci libero il popolo siciliano. Lasci un ricordo positivo, di uomo nobile e generoso. Da qui al 28 di ottobre, giorno delle elezioni per il rinnovo del Parlamento regionale, così orgogliosamente viene definito, non consiglio regionale come in tutte le altre regioni italiane, quello che rimane della Sicilia ce la farà a fare a meno della sua ingombrante presenza. A lei e a Massimo, con la stima di sempre, malgrado tutto, sempre con la stessa stima.
Una lettera, quella di Vecchio, che ha suscitato le reazioni degli altri componenti la giunta che con un documento firmato da tutti gli altri tranne che da Marco Venturi e Massimo Russo, ha replicato alle accuse dell’assessore alle Infrastrutture.
Gent.mo Collega Andrea Vecchio
Non possiamo non esprimere tutto il ns. sconcerto sul contenuto della Sua nota: “RUSSO NON ANDARTENE, SALVIAMO LA SICILIA. E’ LOMBARDO CHE DEVE SPARIRE DAL PALAZZO”.
Tale nota non solo tradisce in maniera irrimediabile il rapporto fiduciario fra il Presidente della Regione e il ruolo di Assessore che Le è stato conferito e che Lei ha – senza riserva alcuna – accettato, ma rappresenta, nella sua assoluta genericità e infondatezza, un’inqualificabile caduta di “buon senso, etica, buon gusto, trasparenza e opportunità” nei confronti di tutti i Suoi colleghi Assessori, definiti “ascari sotto la regia dell’ex Presidente Lombardo”.
Sarebbe quantomeno doveroso, per semplice onestà intellettuale, da parte Sua indicarci quali “atti clientelari e/o elettorali” la Giunta abbia adottato, e quale di questi Lei non abbia votato con noi all’unanimità.
Qualora non facesse chiarezza con nomi, fatti e atti specifici renderebbe “ingombrante” la Sua permanenza in Giunta per tutti noi che abbiamo il compito di guidare – per usare le Sue stesse parole – “la diligenza”, cercando di evitare assalti da gruppi e lobby che vorrebbero condizionare e sottomettere l’azione di governo ad interessi poco nobili, in questo delicatissimo momento che sta attraversando la nostra Terra.
In attesa di un Suo chiarimento e, se ritiene, di Sue scuse, “malgrado tutto”, Le rinnoviamo la nostra simpatia per il personaggio che rappresenta ma La invitiamo a sciogliere il nodo della Sua contraddittoria presenza in un Governo di cui sembra non condividere le scelte politiche.
Firmato AIELLO, ARICO’, ARMAO, GALLO, SPAMPINATO, TORRISI, TRANCHIDA, TRIGILIO, VERNUCCIO
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