Come Raffaele Pippo Nicotra (nella foto, in campagna elettorale attualmente). E noi abbiamo trovato anche altro: quella volta che andò a “confortare” Sebastiano Sciuto, referente del clan Santapaola-Ercolano…
di iena grillina
A differenza dei media tradizionali, che nella nostra regione sono stati quasi sempre strumenti del potere e garanti dello status quo, Salvo Grillo sta facendo un buon lavoro di trasparenza e informazione sulle elezioni regionali. Con la sua iniziativa, “Pecore Sicule”, sta mettendo a nudo i candidati vecchi e nuovi, pubblicando le loro gigantografie accompagnate da una sorta di “curriculum penale”. Di recente ha parlato di Raffaele Nicotra, detto Pippo, indagato-poi archiviato- nell’inchiesta “Euroracket” su presunti episodi di voto di scambio, che ha portato nel 2001 a 44 arresti tra le file del clan mafioso Santapaola. Viene eletto sindaco di Aci Catena, ma sceglie la carica di deputato regionale.
Ma noi -che siamo “peggio” di Grillo- su Nicotra abbiamo trovato un’altra vicenda, che ora raccontiamo….Ci riferiamo ad una “storica” assoluzione –per le motivazioni scritte dal giudice Marina Rizza in tema di giornalismo d’inchiesta- del giornalista Alberto Cambera e di Gieri Daniela, direttore del periodico Creattivamente di Aci Castello, accusati del reato di diffamazione aggravata ai danni proprio dell’ex sindaco di Aci Catena, il deputato regionale Pippo Nicotra.
Cambera nell’articolo dal titolo “l’uomo giusto al posto giusto”, pubblicato nel 2010, scrive: “Pippo Nicotra all’epoca si rifiutò di far coprire i manifesti di lutto per il picciotto del boss e fece un’ incursione in caserma per annullare il divieto ai funerali imposto dalla Questura locale, con tanto di minaccia al Capitano, episodio che un mese dopo costrinse il Prefetto a rimuoverlo dalla carica di Sindaco, con il Comune in seguito sciolto per mafia … il problema non impedì a Nicotra di recarsi personalmente al cimitero per abbracciare il boss”.
Cambera, nel suo articolo parla dei fatti che afferiscono la morte di Maurizio Faraci (21 maggio 1993), ucciso nel corso di una sparatoria a seguito di una rapina ai danni di una gioielleria. In quell’occasione, il questore aveva vietato, per questioni di ordine pubblico, la celebrazione del funerale. Nicotra non rispettando l’obbligo, pure impostogli dal questore, di rimuovere i necrologi, si recò dai carabinieri per chiedere che venisse revocato il divieto dei funerali emesso dal questore e si presentò al camposanto per “confortare” Sebastiano Sciuto, cognato di Faraci e referente del clan Santapaola-Ercolano.
Nella sentenza, il giudice Rizza afferma che quanto viene scritto nell’articolo corrisponde a verità tanto che “il consiglio comunale di Aci Catena è stato effettivamente sciolto anche a causa dei ravvisati collegamenti tra il sindaco Nicotra ed esponenti di Aci Catena legati alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano”. Oggi Nicotra si candida con l’Udc, partito che sostiene Rosario Crocetta.
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