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Sindacato e Ricorrenze: 55 anni fa lo Stato, un criminale pluripregiudicato, ammazzava Salvatore Novembre. La Cgil lo ricorda(il morto)
Pubblicato il 08 Luglio 2015
a cura di iena reazionaria
La Cgil ricorda oggi con due iniziative, di mattina e di pomeriggio, l’assassinio per mano statale di Salvatore Novembre, giovane edile, ucciso vigliaccamente l’8 luglio di 55 anni fa. Stamane, previsto un momento di ricordo presso la sala “Russo”, alle 17 sarà posta una targa commemorativa in piazza Stesicoro.
Sull’argomento è arrivata anche la dichiarazione di Luca Cangemi, segretario del Circolo PRC Olga Benario
Cangemi (PRC): Salvatore Novembre, il dovere della memoria
La morte del giovanissimo operaio Salvatore Novembre, ucciso brutalmente a Catania l’8 luglio di cinquantacinque anni fa, dalla repressione scatenata dal governo DC-MSI presieduto da Tambroni, è un evento della storia cittadina troppo a lungo rimosso.
E’ doveroso ricordare il sacrificio di un ragazzo colpito e lasciato morire dissanguato nel centro della città perché lottava per la democrazia e la giustizia sociale, contro un governo che aveva già fatto sparare sui manifestanti a Licata e a Reggio Emilia e che, in quello stesso otto luglio, sarebbe stato mandante di altre quattro uccisioni a Palermo.
Catania, nel luglio del 1960, fu tra i punti alti di una mobilitazione nazionale, con una fortissima partecipazione giovanile, che respingendo la svolta reazionaria tentata da Tambroni poneva con forza la questioni dei diritti sociali e rilanciava l’antifascismo come grande valore costitutivo della storia nazionale.
La sconfitta di Tambroni, costretto alle dimissioni dall’onda di grandi manifestazioni popolari, aprì una fase importante di conquiste per i lavoratori e per tutta la società.
Oggi che viviamo nel nostro paese e nella nostra città un momento drammatico di negazione dei diritti per il mondo del lavoro e di spazi democratici, ricordiamo Salvatore Novembre come esempio, rivolto al presente e al futuro, di lotta per il cambiamento.
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