Sindacato, presunti licenziamenti e scontro Crocetta-Pd, Francesca Caudo: “cacciata perchè sorella di Giuseppe Caudo”


Pubblicato il 01 Ottobre 2013

Dopo le affermazioni del governatore siculo -in un’intervista a “Sudpress”- su un caso che evoca scenari di presunta rappresaglia nell’ambito della “guerra” politica in corso, ecco gli sviluppi… Ricordiamo a fin di pagina anche una storia “politicamente scorretta”…

“Premesso che non sono abituata a parlare di vicende personali e mai più di oggi mi dispiace farlo, ma mi sembra corretto chiarire questa spiacevole vicenda è vero l’on Crocetta ha usato la parola licenziata che nel mio caso è impropria ma se è sbagliato il merito, il metodo denunciato dal presidente è corretto.La sottoscritta dal febbraio 2000 operava presso la sede della cgil, in quanto mandataria di una compagnia di assicurazione, iscritta da sempre e militante del pd.Dal momento che stavo 8 ore al giorno all’interno della cgil inevitabilmente ero diventata un punto di riferimento, specialmente in un piccolo paese e non mi sono mai sottratta a spendermi per il sindacato per 2 ordini di motivi: uno perchè ero ospite e un altro, per me importante, il rispetto per la persona di Vito Miano; ho sempre mantenuto un rapporto di leale e gratuita collaborazione tipico nella cultura che accomuna questi luoghi.La mia figura che era rimasta nell’anonimato comincia a diventare ingombrante, nell’ottobre dello scorso anno, quando mio fratello scelse di sostenere la lista del presidente; con sorpresa quello che era stato un ottimo rapporto di collaborazione inizia a diventare ogni giorno più difficile fino alla comunicazione di lasciare i locali del sindacato con la scusa di lavori di adeguamento dei locali (lavori al momento non ancora effettuati).Io continuo ad avere massimo rispetto per il sindacato e l’ultima cosa che voglio fare è coinvolgere la cgil in dialettiche interne, ma nessuna cosa mi può togliere l’amarezza di essere stata cacciata non perchè sono stata sleale ma semplicemente perchè sono la sorella di Giuseppe Caudo. Un frequentatore della cgil ha sintetizzato l’episodio con un detto siciliano:dovevano dare botte al padrone e glieli hanno dati al cane.Io ci sto benissimo a fare il cane ma sono questi gli atteggiamenti che dovrebbero fare abbassare i toni?Ma sopratutto sono questi gli atteggiamenti di cui ha bisogno il mio paese, la mia città, la mia regione?Ma la mia domanda a cui non trovo risposta è perchè la cgil dovrebbe ostacolare il lavoro del presidente?Perchè non si riesce a parlare la stessa lingua proprio adesso che siamo seduti su una polveriera?Francesca”.

 

Ed ecco, pubblicato stamane da LaSicilia, quanto ha comunicato la segreteria Cgil:

Nota della segreteria provinciale su dichiarazioni di Crocetta a proposito della sorella del coordinatore del Megafono, Caudo.”Apprendiamo con grande stupore e dispiacere che il Presidente della Regione On.le Rosario Crocetta ha dichiarato nel corso di un’intervista, evidentemente perché gli sono state fornite informazioni palesemente errate, che la Cgil abbia licenziato la sorella del coordinatore provinciale del Megafono Etneo, Giuseppe Caudo.Premettiamo che la Cgil catanese non ha mai licenziato alcuno e che la signora in questione non è mai stata dipendente della Cgil, ma era invece ospite a titolo gratuito, da parecchi anni, nella nostra sede di Fiumefreddo di Sicilia in quanto l’interessata era mandataria dell’Unipol. I responsabili della Cgil di Fiumefreddo di Sicilia sono, invece, Vito Miano pensionato e volontario, e Nino Musumeci dirigente provinciale della Flai Cgil.La Cgil ritiene che informazioni di questo tipo, diffuse senza preventiva verifica con la nostra organizzazione, rappresentano un preoccupante, certamente involontario, tentativo di coinvolgere la Cgil in dialettiche interne ai partiti e ai movimenti che ci vedono, invece, estranei e disinteressati.Ci preoccupa dunque l’imbarbarimento del clima politico al quale assistiamo ogni giorno, che rischia di distrarre i siciliani dai veri problemi che affliggono la nostra regione e la nostra provincia.È per questo che invitiamo tutti ad abbassare i toni e a lavorare, attraverso il confronto serio e democratico, per creare sviluppo e lavoro che insieme alla lotta alla mafia sono le vere priorità di questa terra”.La segreteria provinciale della Cgil di CataniaLa SegreteriaCGIL CATANIA”.

Memoria storica:“Mai nessun licenziamento nella storia della Cgil etnea”? http://www.ucuntu.org/se-anche-il-sindacato-si-comporta.html 


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