Sindaco Pogliese fai l’antifascista, dai un’occasione ad un “figlio di nessuno”


Pubblicato il 17 Marzo 2019

Ciao sindaco,

come ogni settimana scriviamo due righe domenicali.

Prendiamo spunto dall’ennesima proposta arrivata da sinistra di antifascismo archeologico: revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini. Si dice, per scrivere (nel 2019!) una “nuova pagina della Storia”.

Di fronte a simili espressioni di vuoto politico, magari buono a cercare di tirare su il morale a “truppe” da decenni passate di sconfitta in sconfitta (magari votando sotto banco il “meno peggio, perchè è democratico, mentre l’altro è fascista”), pensiamo noi -che siamo al Servizio della Reazione- di farla noi a te una proposta per scrivere -davvero- una pagina di Storia a Catania.

Sindaco, prendi finalmente una persona (uno giovane, mezzo vecchio, vecchio, fai tu) ma che sia soprattutto “figlio di nessuno”. E mettilo alla prova, vediamo che succede. Ma deve esserci un criterio:

non figlio dei soliti notabili che ti “ballano” (politicamente parlando s’intende) ogni giorno dentro il Palazzo e a cui tu devi dare conto (e gliene stai dando troppo);

non figlio delle solite concertazioni pseudosindacali o affini;

non figlio delle segreterie politiche di partiti a cui ormai non crede più nessuno, nemmeno quelli che vi sono iscritti;

non figlio di famiglie “di panza”, di famiglie importanti, di quelli “che sanno”, insomma non figlio della Catania borghese, provinciale e classista, che ha fatto della città un salotto riservato a pochi, mentre fuori il popolo deve restare ignorante, carcerato e sempre bisognoso di consiglio;

non figlio degli “intellettuali”, di quelli che sanno e puntualmente -con o senza dolo- si mettono al servizio del Principe di turno (che si tiene famiglia anche fra le fila dei “sapienti”), non figlio di quelli “di destra” o di quelli “di sinistra” che poi se li metti allo stesso tavolo dicono le stesse cose, magari di togliere il diritto di voto a chi non ha un master e due lauree;

non figlio delle curve, delle piazze, delle società civili, dei nuovi e vecchi farisei che amano i loro giudici e la loro giustizia di classe, di status, violenta e classista come lo sono loro;

non figlia dei soliti studi professionali, delle solite caste, con i loro ordini e le loro liturgie da anni Cinquanta;

non figlio dei soliti lidi e dei soliti hotel, delle compagnie e delle relazioni “giuste”, di chi vive senza avere mai visto davvero un povero, uno vero;

non figlio dei media alla moda, con il loro magistrati che sono sempre bravi e impavidi, mentre ogni giorno in quel palazzo di piazza Verga delle ragioni dei deboli non fotte niente a nessuno.

Sindaco, prendi un “figlio di nessuno”, magari che ha anche il “difetto” di pensare con la sua testa e mettilo alla prova: vediamo se è il “destino cinico e baro” che determina l’immutabilità del Potere catanese oppure precisi e violenti meccanismi sociali ed economici. Apri le finestre!

Sindaco, fai un gesto di rottura, fai pure tu l’antifascista, ma con un gesto, una decisione che rompa con il passato, lasciando a questa sinistra il compito di continuare a recitare un ruolo di opposizione che nessun vero pensiero dà a chi comanda davvero a Catania.

Provaci Sindaco, non trasformarti pure tu in un notabile della “Catania Perbene”, di quella parte di città che ha sulla coscienza decenni di delitti e disastri politici e umani.

Buona Domenica.

marco benanti ienesicule.

 

 

 


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