Sisma di Santo Stefano, cena di beneficenza per sostenere le parrocchie Matrice e Sacro Cuore di Santa Venerina
Pubblicato il 25 Novembre 2019
Ospiti d’onore Salvo La Rosa, Carmelo Caccamo, Giuseppe Castiglia e Massimo Spata.
Anche una cena solidale, che si terrà martedì 26 novembre prossimo, con personaggi di primo piano dello spettacolo in Sicilia, tra gli eventi che il comitato “Ricostruiamo le nostre comunità” di Santa Venerina ha programmato per le prossime settimane. Iniziative tutte finalizzate alla raccolta di fondi utili a lenire le ferite del sisma del 26 dicembre dell’anno scorso e a sostenere le parrocchie Matrice e Sacro Cuore che hanno le chiese chiuse.
All’evento hanno dato la propria adesione Salvo La Rosa, popolare conduttore televisivo e giornalista, e tre degli attori che spesso danno spettacolo con lui nelle piazze e nei teatri di tutta la Sicilia e in Tv, Carmelo Caccamo, Giuseppe Castiglia e Massimo Spata. Sarà una serata semplice, all’insegna della sobrietà, improntata alla spontaneità e all’improvvisazione, caratterizzata dalle risate e arricchita da quanto tireranno fuori dal loro ricco bagaglio professionale i quattro personaggi invitati.
La proposta del comitato, guidato dal parroco don Giovanni Marino, è stata subito sposata dalla dirigente scolastica dell’Istituto Alberghiero “Giovanni Falcone” di Giarre, prof. Monica Insanguine, che ha aperto le porte della sua scuola, del resto abituata a dialogare associazioni e gruppi del territorio per iniziative formative, culturali, turistiche e, come questa di Santa Venerina, solidali. Così, nell’istituto di via Veneto, dopo un primo momento di accoglienza nell’aula magna, il buffet verrà consumato nell’ampia sala della ristorazione. Cucineranno insegnanti e studenti dell’istituto; tra i primi c’è un componente del comitato organizzatore, il prof. Saro Cantarella, che sta preparando un menù ad hoc.
Il comitato “Ricostruiamo le nostre comunità”, formato da elementi delle due parrocchie si occupa di raccogliere contributi, intanto, per dar modo alle due Chiese locali di far fronte all’ordinaria amministrazione e anche di costituire un fondo cui attingere per coprire varie spese sopravvenute a seguito del sisma di Santo Stefano dello scorso anno. Le due comunità, come del resto tutte quelle del territorio, sono in sofferenza perché, con le Chiese chiuse perché inagibili, oltre all’impossibilità di celebrarvi funzioni e riti religiosi (ospitati in saloni e piccole cappelle), devono affrontare notevoli difficoltà per svolgere le normali attività pastorali. L’ultimo sisma, infatti, se non ha provocato vittime e feriti, ha però danneggiato, solo nella diocesi di Acireale, una quarantina di chiese e sconvolto la vita delle relative comunità. Nella sola Santa Venerina le chiese parrocchiali chiuse sono ben sei su otto.
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