L’ecomostro di viale Africa ha una storia lunga e complessa, un ginepraio di atti burocratici che hanno sollevato molti dubbi in passato e che purtroppo continuano a sollevarne oggi.
Comprendiamo benissimo le attuali condizioni degli uffici giudiziari di Catania e le disfunzioni dei servizi: distribuiti in 21 edifici, con oneri gravosi, contratti di locazione scaduti e non rinnovati e contenziosi in corso.
Il Comune di Catania – ricordiamo – vanta crediti, nei confronti del ministero di Giustizia, per quasi 40 milioni di euro per i mancati rimborsi delle spese di gestione degli uffici.
Siamo convinti che la nostra città abbia bisogno di riavvicinarsi al mare e di “decementificare” il suo territorio, ormai saturo di calcestruzzo e carente di verde pubblico. Ma gli interventi previsti non tendono alla mera valorizzazione di un edificio esistente, bensì all’abbattimento e alla ricostruzione con fondi regionali di un immobile indisponibile del Comune.
Il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione al sindaco e alla giunta, primo firmatario Graziano Bonaccorsi, chiedendo chiarezza su alcuni aspetti della “valorizzazione” dell’area del Palazzo delle Poste.
Può un’amministrazione in dissesto cedere a titolo gratuito un bene indisponibile (del valore di 36 milioni di euro) al Demanio dello Stato, gravando sul bilancio patrimoniale dell’Ente? Come mai l’intervento non è stato inserito né nel piano triennale (regionale e/o comunale) delle opere pubbliche, né in quello delle alienazioni?
MoVimento 5 Stelle Catania
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