di marco pitrella
In questi giorni di Cirinnà ci stava. Nichi Vendola, che tra i radical chic è uno dei “fri fri”, un figlio ha acquistato – acquisto di 135mila euro – tra una settimana bianca o un “weekendino”. Da “ragazzo del secolo scorso” – comunista a tal punto da esser contrario alla “svolta della bolognina” (che determinò la fine del PCI) – “omosessuale del mio tempo” è diventato; confondendo diritti con capricci, da mediocre retorico, quale è sempre stato, alle leggi del mercato (dei neonati) s’è piegato. Per Nichi, che leader di “Sinistra Ecologia e Libertà” lo è stato, i cani non vanno comprati ma dei bambini si può far mercanzia.
Se per le coppie etero l’utero in affitto è una pratica per quei genitori troppo egoisti da adottare un bambino (cit. Brian Griffin) per gli omo (sapiens) è l’unica tuba, pardon l’unica via… Un’ingiustizia sociale, è, quindi, questa sulla proprietà dell’utero. Nacque dalla prima donna che disse “quest’utero è mio”; collettivizzatelo piuttosto. In mezzo a partiti e partitini di sinistra deve esserci lo spazio politico per battaglie uterine da socialismo organico.
“Ad ognuno secondo le proprie possibilità e a ciascuno secondo i propri bisogni”, diceva Carl Marx: certo, i bisogni (di paternità & maternità) vanno “appagati” lautamente; e per quanto concerne le “possibilità” queste, ancora, dipendono dal denaro; e, in effetti, sempre per rimanere a Marx “il denaro è lo strumento che media tra il bisogno e l’oggetto” o, il bambino piuttosto. E grazie ai soldi “posso tutto quel che un cuore umano desidera”; ciò che in passato nasceva dal piacere adesso è il frutto del “capitale” (tanto degli etero quanto degli omo) speso in biglietti aerei & in un’affidabile “agenzia uterina” con tariffe consultabili on-line; poi una “sega” in laboratorio (nel caso di Vendola del suo compagno è il seme del peccato) e arriva il bimbo disegnato dentro la cornice d’un utero in affitto, pronto all’amore di genitore 1 & genitore 2 (copyright la “tribale” Kyenge); se non ha alcun senso la maternità, come si spiega che l’ “appena nato” dato in braccio alla madre smetta di piangere? perché appunto madri son loro, mica “noleggianti”.
Tuttavia… chi se ne frega della biologia, s.o.stengono.
Il “ci si deve adeguare ai tempi” è la strada maestra che attraversano in marcia le “camice arcobaleno”; i diritti li rivendicano tutti, è vietato solo quello al dissenso. Nel “mondo nuovo” l’uomo & le donne sono asserviti alla scienza & alla tecnica; il diritto diviene l’inganno ai limiti che la natura c’ha donato. Ecco il diktat dell’ideologia dominante. All’ideologia – anche alla più improvvisata – questa sinistra c’è affezionata; collettivizziamolo, allora, care compagne, quest’utero che fra l’altro, ora, dicono si chiami “gestazione per conto altrui”.
L’aveva scritto Orwell che lo scopo principale della neolingua è restringere al massimo l’azione del pensiero”… azione ridotta a tal punto da renderlo “unico”.
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