La vicenda relativa alla soppressione delle province produce la prima presa di posizione forte, dopo che il Governo ha definitivamente deciso, salvo i noti ripensamenti, di eliminare gli enti provinciali ricorrendo ad una legge costituzionale. Massimo Ferrarese (nella foto), presidente della Provincia di Brindisi, ha inviato un documento a Giuseppe Castiglione, presidente nazionale dell’Unione Province d’Italia, chiedendogli di dimettersi.
Ferrarese, in una lunga e dettagliata lettera, addebita diverse responsabilità a Giuseppe Castiglione(PDL) per come ha condotto le trattative col Governo guidato dal leader e fondatore del suo partito Silvio Berlusconi. O meglio, stando a quanto scrive Ferrarese, per ciò che non avrebbe detto o fatto nei giorni cruciali, durante i quali s’è definitivamente deciso di sopprimere tutte le province indistintamente, a prescindere dall’ampiezza del territorio o dal numero degli abitanti amministrati, o dalle peculiarità dell’area abbracciata.
Neanche a dirlo, noi di ienesicule, appena qualche giorno addietro, lo abbiamo detto che mentre i comuni sono scesi in piazza incassando la riduzione dei tagli ai loro danni, le province non sono state capaci di promuovere forme di protesta eclatanti e soprattutto non hanno saputo far valere le loro specificità, le ragioni dell’ingiusta soppressione.
Tutti particolari che adesso il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, contesta al collega presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, dall’11 dicembre del 2009 eletto alla guida dell’Unione delle Province d’Italia. Vi proponiamo, qui di seguito, nella versione integrale, la lettera inviata da Ferrarese a Castiglione per chiedergli di presentarsi dimissionario nel corso di una convocazione straordinaria dell’assemblea nazionale.
Caro Presidente,
è accaduto quello che temevo: le Province sono finite nel mirino del Governo nel tentativo di ridurre la spesa pubblica, ritenendo incredibilmente proprio la Provincia un Ente inutile.
Non devo ricordare a te l’importanza strategica degli enti che presiediamo. In particolare, in questi ultimi anni, in considerazione del trasferimento di molte competenze dalle Regioni, le Province hanno assunto una rilevanza strategica come ente di “Area vasta”. Tutto questo rischia oggi di essere cancellato, con l’aggravante che proprio da parte dell’UPI, da te rappresentata, non è mai stata smentita in modo energico la presunta inutilità di questi Enti. Da mesi assistiamo ad esternazioni relative a
risparmi di miliardi di euro che deriverebbero dalla cancellazione delle Province.
Il tutto, senza che la struttura da te presieduta abbia mai fatto giustizia in modo energico sulla situazione reale.
In particolare, avresti dovuto sin dal primo momento (senza farti “consumare” dagli eventi) ristabilire chiarezza sulle cifre riguardanti i costi effettivi delle Province che risultano irrisori rispetto ad altri enti.
Avresti dovuto sottolineare la verità, e cioè che un consigliere provinciale a conti fatti percepisce circa un migliaio di euro e cioè meno del 5% dello stipendio (compresi costi pensionistici e benefit) di un parlamentare o di un consigliere regionale.
Ed invece circolano da anni cifre false e volutamente gonfiate.
Avresti dovuto, inoltre, fare giustizia del ruolo ormai fondamentale che le Province occupano in settori vitali per le nostre comunità. Un esempio su tutti: l’ambiente
che ci vede oggi come principale, se non unico, baluardo a difesa della salute dei cittadini e della tutela del territorio.
Avresti dovuto, piuttosto, far rilevare che oggi le Province sono perfettamente in grado di assumere responsabilità gestionali dirette che sono tuttora demandate ad enti e strutture (Ato, Gal, Consorzi, aziende speciali) estremamente costosi e che aggravano notevolmente i tempi della burocrazia.
Avresti dovuto far comprendere che sarebbe bastato questo per risparmiare miliardi di euro. E adesso, alla luce di quanto sta accadendo, magari sulla scorta di quello che molto efficacemente è riuscito a fare l’ANCI a tutela dei Comuni, avresti dovuto far sentire la nostra protesta.
Avresti dovuto dire che ci sono presidenti che lavorano dalla mattina alla sera e che hanno risanato un ente che oggi è efficiente e sempre più vicino ai cittadini. Una esperienza che forse tu non hai avuto il tempo di vivere, preso dai tuoi innumerevoli impegni politici e istituzionali.
Avresti dovuto spiegare che i 65.000 dipendenti delle Province rimarrebbero comunque tutti al loro posto.
Avresti dovuto dire, in sostanza, che abolendo le Province non si risparmia nulla, ma si aumenta il neocentralismo regionale, aggravando soltanto la distanza tra i cittadini e
i piccoli e medi Comuni che perderanno una interlocuzione efficace da noi oggi rappresentata.
Avresti dovuto dire che senza le Province vigerà la legge del più forte e i cittadini saranno sempre più penalizzati.
Per tutto questo ritengo che tu debba fare un passo indietro, consentendo all’UPI di essere rappresentata, in una fase così delicata, da un Presidente in grado di far sentire la nostra voce e di evidenziare l’assurdità delle decisioni che vorrebbero assumere.
Ti chiedo, pertanto, di convocare “ad horas” l’assemblea straordinaria nazionale dell’UPI e in quella sede di presentarti dimissionario.
Massimo Ferrarese (Presidente della Provincia di Brindisi)
FERRARESE AL PRESIDENTE DELL’UPI: “DIMETTITI“ CHIESTA LA CONVOCAZIONE STRAORDINARIA
DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
A seguito delle determinazioni che il Governo si appresta ad assumere in relazione al futuro delle Province, il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese ha inviato una lettera al Presidente nazionale dell’Unione delle Province Italiane, on. Giuseppe Castiglione, di cui si trasmette il contenuto:
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Caro Presidente,
è accaduto quello che temevo: le Province sono finite nel mirino del Governo nel tentativo di ridurre la spesa pubblica, ritenendo incredibilmente proprio la Provincia un Ente inutile.
Non devo ricordare a te l’importanza strategica degli enti che presiediamo. In particolare, in questi ultimi anni, in considerazione del trasferimento di molte competenze dalle Regioni, le Province hanno assunto una rilevanza strategica come ente di “Area vasta“. Tutto questo rischia oggi di essere cancellato, con l’aggravante che proprio da parte dell’UPI, da te rappresentata, non è mai stata smentita in modo energico la presunta inutilità di questi Enti. Da mesi assistiamo ad esternazioni relative a
risparmi di miliardi di euro che deriverebbero dalla cancellazione delle Province.
Il tutto, senza che la struttura da te presieduta abbia mai fatto giustizia in modo energico sulla situazione reale. In
particolare, avresti dovuto sin dal primo momento (senza farti “consumare“ dagli eventi) ristabilire chiarezza sulle cifre riguardanti i costi effettivi delle Province che risultano irrisori rispetto ad altri enti.
Avresti dovuto sottolineare la verità, e cioè che un consigliere provinciale a conti fatti percepisce circa un migliaio di euro e cioè meno del 5% dello stipendio (compresi costi pensionistici e benefit) di un parlamentare o di un consigliere regionale.
Ed invece circolano da anni cifre false e volutamente gonfiate.
Avresti dovuto, inoltre, fare giustizia del ruolo ormai fondamentale che le Province occupano in settori vitali per le nostre comunità. Un esempio su tutti: l’ambiente
che ci vede oggi come principale, se non unico, baluardo a difesa della salute dei cittadini e della tutela del territorio.
Avresti dovuto, piuttosto, far rilevare che oggi le Province sono perfettamente in grado di assumere responsabilità gestionali dirette che sono tuttora demandate ad enti e strutture (Ato, Gal, Consorzi, aziende speciali) estremamente costosi e che aggravano notevolmente i tempi della burocrazia.
Avresti dovuto far comprendere che sarebbe bastato questo per risparmiare miliardi di euro. E adesso, alla luce di quanto sta accadendo, magari sulla scorta di quello che molto efficacemente è riuscito a fare l’ANCI a tutela dei Comuni, avresti dovuto far sentire la nostra protesta.
Avresti dovuto dire che ci sono presidenti che lavorano dalla mattina alla sera e che hanno risanato un ente che
oggi è efficiente e sempre più vicino ai cittadini. Una esperienza che forse tu non hai avuto il tempo di vivere, preso dai tuoi innumerevoli impegni politici e istituzionali.
Avresti dovuto spiegare che i 65.000 dipendenti delle
Province rimarrebbero comunque tutti al loro posto.
Avresti dovuto dire, in sostanza, che abolendo le Province non si risparmia nulla, ma si aumenta il neocentralismo regionale, aggravando soltanto la distanza tra i cittadini e
i piccoli e medi Comuni che perderanno una interlocuzione efficace da noi oggi rappresentata.
Avresti dovuto dire che senza le Province vigerà la legge del più forte e i cittadini saranno sempre più penalizzati.
Per tutto questo ritengo che tu debba fare un passo indietro, consentendo all’UPI di essere rappresentata, in una fase così delicata, da un Presidente in grado di far sentire la nostra voce e di evidenziare l’assurdità delle decisioni che vorrebbero assumere.
Ti chiedo, pertanto, di convocare “ad horas“ l’assemblea straordinaria nazionale dell‘UPI e in quella sede di presentarti dimissionario.
Massimo Ferrarese
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