“Sos Immigrazione”: Corrao (“M5S”) e l’ex Ministro Kyenge ad Alcamo per fare il punto


Pubblicato il 13 Agosto 2015

L’eurodeputato: “o riusciamo nel corso di questa legislatura a trovare una posizione forte tra tutti i paesi dell’Unione Europea, con riforme univoche e programmatiche concrete o ci giochiamo il senso stesso di un’Unione che solo un’unione di interessi economici e commerciali”. Nota stampa:

“o riusciamo nel corso di questa legislatura a trovare una posizione forte tra tutti i paesi dell’Unione Europea, con riforme univoche e programmatiche concrete o ci giochiamo il senso stesso di un’Unione che solo un’unione di interessi economici e commerciali”. Così poche ore fa l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao nel corso del partecipatissimo evento “Sos immigrazione” tenutosi ad Alcamo (Tp) alla presenza tra gli altri della già ministro ed oggi parlamentare europeo del PD Cecile Kyenge.

L’eurodeputato siciliano del gruppo EFDD è tornato a ricordare le ragioni storiche di “un tema – ha detto Corrao – che viene affrontato con troppa superficialità. Una delle ragioni per cui c’è tanta ignoranza è perché non riusciamo a capire cosa succede dall’altra parte del nostro mare praticamente a pochi passi da noi, come in LIbia. L’africa è un continente che noi stessi abbiamo depredato. Le cartine dell’Africa riportano tutte dei confini disegnati con la squadretta, confini definiti da inglesi, francesi, olandesi ed anche italiani. Oggi quelle colonie sono state ereditate dalle multinazionali controllano le risorse del continente più ricco del mondo, multinazionali che hanno terreno fertile nello sfruttare quelle risorse perché spesso sono loro stesse ad alimentare guerre civili e conflitti interetnici. Da lì parte un’epoca storica che noi oggi affrontiamo con grandissima sufficienza. In tema di immigrazione continua a mancare un approccio globale ma si va avanti con soluzioni tampone. Occorre rivedere le politiche commerciali dei paesi iperaggressivi commercialmente e possibilmente smetterla di avere partnership con essi.  Noi in Europa riusciamo quasi ad avere una posizione univoca perché quasi sempre sono proprio gli stati più ricchi, quelli che peraltro hanno fatto più danni, a non avere volontà di una politica comune. L’Inghilterra è andata prima a depredare l’africa e adesso si defila da interventi concreti. Noi a livello europeo stiamo cercando di rivedere la prospettiva dei visti con richieste preventive per evitare il business della tratta umanitaria. Manca però la concreta volontà dei governi nazionali. Gli stati del sud d’Europa devono pretendere la collaborazione dei paesi dell’unione europea del nord”.

L’europarlamentare Corrao nel corso dell’evento di Alcamo (TP) si è poi soffermato sull’aspetto economico dell’accoglienza in Italia. “Per il Ministero dell’Interno e per il Governo italiano – ha sottolineato Corrao-  il fatto che si possa mantenere il livello occupazionale dei centri, è un grandissimo affare che fa girare tantissimi soldi a chi li gestisce. Dei 35 euro all’immigrato vanno appena 2/3 euro in pocket money. I soldi vanno piuttosto alle cooperative o alle associazioni temporanee di imprese che gestiscono i centri e quindi i posti di lavoro e gli appalti che quasi sempre vanno affidati in emergenza. Riuscire a mantenere tutte le strutture, fa girare una marea di soldi all’economia italiana.

La stessa Lega Nord, che fa propaganda e slogan sul tema, potrebbe ricordare che i soldi li prende anche l’albergatore della Brianza che ospita i migranti. L’Italia spende circa un miliardo di euro l’anno di cui circa 100 milioni di fondi europei. Quindi se il nostro paese si distingue per queste ruberie, difficilmente avrà la capacità di fare la voce grossa a livello europeo”. L’incontro SoS Immigrazione è stato aperto dalla parlamentare europea del PD Cecile Kyenge autrice del “rapporto di iniziativa strategico sulla situazione nel Mediterraneo e sulla necessità di un approccio globale dell’Ue alle migrazioni”, report di cui è relatore Shadow proprio l’eurodeputato Ignazio Corrao.

“Il tema deve essere affrontato con serietà, competenza e professionalità- ha spiegato la Kyenge- . Stiamo lavorando a riforme e risposte precise e concrete ed un programma a medio e lungo termine. Sull’emergenza la capacità di poter applicare solidarietà ma anche integrazione post accoglienza e l’intervento sulle politiche dell’integrazione legge sulla cittadinanza. Occorre una revisione profonda della legge Bossi- Fini per una concreta integrazione dei cittadini sul territorio europeo. Il nostro è un rapporto di iniziativa parlamentare che si basa su un approccio globale. Occorre uscire dall’emergenza e dall’approccio settoriale, serve lottare contro il traffico degli esseri umani ed intervenire sulle diverse forme che fanno muovere le persone ovvero conflitti, povertà, cambiamento climatico. Più democrazia, più pace e più partecipazione. Un meccanismo permanente e vincolate dei migrante sul territorio ed equa ripartizione delle responsabilità. Deve esserci una politica comune europea”.

Il dibattito ha inoltre visto la partecipazione di due esperti docenti dell’Università degli studi di Palermo: Fulvio Vassallo Paleologo, professore di Diritto di Asilo e Statuto Costituzionale dello Straniero e Lillo Giuseppe Fiorello, professore di Diritto Costituzionale e Diritti Fondamentali e di Elio Tozzi, esponente di “Borderline Sicilia”, Associazione in prima linea per la tutela dei diritti e delle pari opportunità dei migranti. Al termine dell’incontro è stato proiettato il film “Io sto con la sposa”. 

 


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