La terza repubblica catanese, sebbene il centrodestra esprima un presidente della regione, tre assessori regionali, il sindaco della città capoluogo (nonché presidente della città metropolitana, l’ex provincia): manca di un vero leader.
I tempi del dualismo fra Firrarello e Lombardo sono lontanissimi, quando Forza Italia ed Udc (poi Mpa) — con tutta An, con funzioni da ago della bilancia – si contendevano la leadership.
Momenti che appaiono ormai come meri ricordi di un tempo, seppur recente, ormai definitivamente tramontato.
Nonostante il centrodestra catanese sia al culmine della sua gestione del potere – il potere quello vero: Regione, Sanità, Comune e Provincia – manca di visione e carisma. In provincia i risultati son stati e si pronosticano quindi assai deludenti.
Per la prossima primavera si andrà al voto in comuni caldissimi, politicamente parlando, per dimensioni e per prestigio politico: Bronte (19mila), S.G. La Punta (23mila), Tremestieri (20mila), Pedara (14mila), Trecastagni (11mila). Oltre Mascali, Milo e San Pietro Clarenza.
Ebbene, in tutti codesti cinque comuni – tutt’altro che irrilevanti – il centrodestra non esprime nemmeno un sindaco uscente. Nulla di strano per carità, alcuni potrebbero obbiettare, che essi siano l’ultima testimonianza del periodo d’oro del centrosinistra in Sicilia, grazie alla presidenza Crocetta.
Purtroppo non sembra esser così, visto che in tutti questi cinque comuni il centro sinistra rischia di fare di nuovo l’en plein.
A Bronte, l’uscente Graziano Calanna, vicinissimo all’On. Antony Barbagallo (Pd), sembra non avere veri rivali. L’ottantenne Firrarello, nonostante il suo blasone e le sue riconosciute capacità, rischia di fare la stessa fine che il grande on. Ciccio Parisi fece in quel di Caltagirone, non riuscendo ad essere nemmeno eletto al consiglio comunale.
A S. G. La Punta, l’uscente Bellia sostenuto (se non eteroguidato) da Andrea Messina, deus ex machina puntese, non sembra esser in discussione. A destra la mancanza di sintesi sta generando una paralisi nella proposta politica che finirà per beneficiare l’uscente Messina, pardon Bellia. Quale sia il colore politico di questa amministrazione non è dato sapere: renziani? Civici? Non di centrodestra certamente che si appresta a ripresentarsi frastagliato (anche per via del “sempercandidatosindaco” Giovanni Trovato) e quindi sconfitto.
A Tremestieri Etneo, tutto il centrodestra è praticamente alleato fedele di un uomo molto vicino alla loro formazione politica che però milita nel campo avversario: Santi Rando, fedelissimo sammartiniano, quindi renziano, la cui candidatura non è messa in discussione da alcuno: nemmeno dal grande sindaco Pogliese che attualmente addirittura esprime assessori e consiglieri a sostegno di Rando.
A Pedara, sembra prossima l’ufficializzazione dell’on. Antony Barbagallo, già sindaco amatissimo, il quale ha maldigerito la sindacatura Fallica, da lui stesso scelto al tempo, che per rimediare all’errore (dal suo punto di vista) e per togliere ogni imbarazzo, scenderà personalmente in campo.
A Trecastagni, il centro destra potrebbe avere la sua occasione, però fra le velleità di Alfio Pittera ed Edmondo Pappalardo, potrebbe anche spuntarla Armando Sorbello, moderato di lungo corso e uomo legatissimo a Sudano-Sammartino.
Insomma, nei cinque comuni considerati ed interessati dalla prossima primavera elettorale, il centrosinistra potrebbe rifare l’en plein.
Troppo bravi loro, Sammartino e Barbagallo? Oppure troppo scarso il centrodestra?
Belli i tempi di Lombardo e Firrarello!
Almeno ai tempi, con o senza il potere (di Regione, Sanità, Comune e Provincia): non si perdeva mai!
Euplio.
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